Welfare & Lavoro

L’Italia cresce grazie agli stranieri

Rapporto Caritas/Migrantes 2013. Gli stranieri nel nostro Paese sono 4,3 milioni, il 7,4 per cento dell’intera popolazione. Gli alunni “stranieri” nelle scuole italiane nell’anno scolastico 2012/2013 è di 786.630 unità, ovvero 30.691 in più rispetto all’anno precedente

di Redazione

Sono gli immigrati a salvare, almeno in parte, l'Italia dalle disastrose conseguenze dalla crisi demografica. «All'inizio del 2013 – afferma il Rapporto Caritas-Migrantes sull'immigrazione – risiedevano in Italia 59.685.227 persone, di cui 4.387.721 (7,4 per cento) di cittadinanza straniera. La popolazione straniera residente è aumentata di oltre 334 mila unità (+8,2 per cento rispetto all'anno precedente)».

Ma l'incremento registrato negli anni, come emerge dai dati dell'Istat citati da Caritas e Migrantes, è dovuto principalmente all'apporto alla natalità dato dalle donne straniere. Infatti, di pari passo con l'aumento degli immigrati che vivono in Italia, anche l'incidenza delle nascite di bambini stranieri sul totale dei nati ha avuto una notevole crescita. Se nel mondo e in Europa le migrazioni crescono, in Italia nel 2013 il fenomeno continua, ma non aumenta. E la crescita interna dei migranti – per i ricongiungimenti familiari, le nuove nascite – viene pressochè annullata dai rientri, dalle partenze per altre destinazioni europee e del mondo di numerose persone e famiglie migranti. Secondo il Rapporto pubblicato insieme dai due organismi pastorali che fanno capo alla Cei, dunque, «il numero di persone, comunitarie e non, che sono presenti in Italia resta circa 5 milioni».

E lo scarto di oltre 600 mila persone rispetto al dato ufficiale dell'Istat riguarda «una componente irregolare che permane, anche a causa di decreti flussi che non interpretano le esigenze del mondo occupazionale italiano, e non aiutano l'incontro fra domanda e offerta di lavoro. La disoccupazione maggiore dei lavoratori immigrati rispetto a quelli italiani e' dettata da una precarieta' lavorativa e da una debolezza di tutele che chiedono nuovi strumenti sociali, più che il semplice blocco dei flussi».

Cresce la componente straniera in Italia, un aumento dovuto non solo agli iscritti dall’estero ma anche ai nuovi nati da genitori non italiani che nel 2012 raggiungono quasi le 80 mila unità (il 15 per cento del totale delle nascite in Italia). Se poi a questi si aggiungono i figli nati da coppie miste si arriva a poco più di 107 mila nati da almeno un genitore straniero. Lo sottolinea il XXIII rapporto Immigrazione 2013 di Caritas-Migrantes.

Ad aumentare sono soprattutto le donne immigrate che oggi costituiscono il 53 per cento degli stranieri residenti in Italia anche grazie alle varie regolarizzazioni che hanno certamente favorito l’emersione di una rilevante quota di lavoratrici impiegate nel settore domestico. Relativamente alle provenienze, l’immagine che si ottiene all’inizio del 2013 è simile a quella degli ultimi anni quando, tra gli stranieri, i cittadini romeni sono la principale collettività immigrata con un numero che si avvicina al milione di residenti pari al 21 per cento del totale. In generale, in Italia ogni 10 cittadini stranieri residenti circa 3 sono comunitari.

La presenza degli alunni “stranieri” nelle scuole italiane nell’anno scolastico 2012/2013 è di 786.630 unità, ovvero 30.691 in più rispetto all’anno precedente, ma al dato va aggiunto un appunto. Cresce infatti la presenza di alunni con cittadinanza straniera che sono nati in Italia: «costituiscono ormai quasi il 50 per cento del totale – spiega il rapporto -. Questo significa che un alunno su due è straniero solo sulla carta». Non mancano, però, le difficoltà anche in questo settore. «Il 38,2 per cento del totale degli alunni stranieri che frequenta la scuola italiana si trova in una situazione di ritardo scolastico». E al crescere dell’età aumenta il disagio.

In allegato la sintesi del rapporto


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