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Premiate dieci giovani idee che guardano al futuro

Non profit; business management; qualità e innovazione; arte, comunicazione e design: queste le quattro categorie del premio "Barilla per i giovani" assegnato a 10 giovani. A ciascuno una borsa di studio da 40mila euro per realizzare la propria idea

di Antonietta Nembri

Una piattaforma digitale per aiutare gli studenti del Sud del mondo a preparare i test di ammissione a medicina. Case costruite con il vetro mattone fotovoltaico per ottenere edifici sostenibili, innovativi e green, per non parlare della ricerca in musicoterapia e neuroscienze per l’autismo. Non sono che alcuni dei progetti premiati dal concorso “Barilla per i giovani” che in una cerimonia al museo della Scienza e della tecnica di Milano nella serata di mercoledì 5 febbraio ha ufficializzato le dieci idee vincitrici i cui autori avranno a disposizione 40mila euro a testa in borse di studio per realizzarle.

Il premio dedicato a giovani tra i 18 e i 28 anni, lanciato nell’anno centenario della nascita del fondatore della Barilla, Pietro Barilla, ha visto oltre 70mila utenti visitare il sito dedicato, con 8mila download del regolamento e l’invio di 4mila idee. Quattro le categorie: non profit, business management, qualità e innovazione e infine arte, comunicazione e design. Per ciascuna un giurato ad hoc. Rispettivamente Padre Giulio Albanese, missionario; Alberto Grando, prorettore della Bocconi; Andrea Pontremoli, Ad e Dg della Dallara Automobili e il pubblicitario Gavino Sanna.

La serata è stata l’occasione per conoscere da vicino le proposte vincitrici, grazie ai filmati proiettati in sala. E scoprire che le 10 idee migliori arrivano quasi totalmente dalle donne: un solo maschio è arrivato ad aggiudicarsi la borsa di studio. «Giovani coraggiosi», così li ha definiti Paolo Barilla, vicepresidente del Gruppo che ha sottolineato, parlando con i giornalisti il fatto che tutti i progetti, non solo quelli non profit, «ricadono sulle comunità». Insomma, «puntare sui giovani e sul loro talento è una scelta importante» ha continuato Paolo Barilla che a Milano ha parlato anche di Expo 2015 come di «un’opportunità», ma dipenderà da come si sarà in grado come Italia di mettere in luce progetti validi «che attirino l’attenzione degli altri Paesi».

Protagoniste assolute della serata sono però state le dieci idee vincitrici presentate nei filmati introdotti dai giurati coordinati da Dario Di Vico e chiusi dall’intervento di Alex Zanardi. Il campione paralimpico di Handbike che si è definito una «persona fortunata» perché in ogni cosa «c’è una grande opportunità», ha apprezzato non solo il sorriso e l’entusiasmo dei giovani, ma ha sottolineato come «questi ragazzi sanno dove vogliono andare».

Venendo ai vincitori, per la categoria non profit hanno vinto: Carla Maria Biondo con il progetto “Troviamo un faro” per mettere in luce e tutelare le diversità viste come opportunità dell’intera comunità; Federica Maltese con il progetto “Ecomestruazioni: perché la rivoluzione verde può nascere dal rosa” dedicato alla realizzazione di laboratori in Asia e Africa per aiutare le donne a gestire il periodo mestruale vissuto come causa di emarginazione e assenteismo, infine, Francesca Gaeta con il progetto "Rima: Ricerca in musicoterapia per l’autismo" che coniuga musica e neuroscienze.
Per la categoria business management il premio è andato all’idea di Francesca Profita "Welcome, students" che vuol costruire una piattaforma digitale online per aiutare gli studenti del Sud del Mondo a preparare i test di ingresso a Medicina e a quella di Sara Braga “Ris(e)3” per un nuovo modo di smaltire rifiuti e favorirne il riutilizzo.
Tre le idee vincenti della categoria qualità e innovazione: la creazione di un laboratorio multidisciplinare in Burkina Faso per studiare e trovare risposte a tematiche che leghino acqua, ambiente e alimentazione proposta da Laura Guarnieri; la costruzione di edifici sostenibili e green attraverso l’utilizzo di vetro mattone fotovoltaico proposta da Marco Morino e infine, l’idea di Sara Gazzera che pensa a una nuova didattica interattiva dedicata ai bambini ospedalizzati.
Per la categoria arte, comunicazione e design sono state premiate le idee di Federica Fuda per realizzare un programma di musicoterapia in cui le persone affette da disabilità siano esse stesse autrici di melodie e infine, l’idea di Chiara Fioretti, "Le storie che curano" che lavorerà sulla comunicazione medico-paziente dal punto di vista del prendersi cura e non solo della cura.

Dopo il successo di partecipazione all’iniziativa lanciato lo scorso anno Paolo Barilla ha annunciato che il premio sarà riproposto. La seconda edizione al via dal 16 aprile.
 


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