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Stop a Fini-Giovanardi, le reazioni degli enti

Ecco le dichiarazioni di Fict, Federazione italiana comunità terapeutiche, San Patrignano e Lila onlus, Lega italiana per la lotta contro l'Aids

di Redazione

"In merito all’azione della Consulta riguardo la legge Fini-Giovanardi, mi preme sottolineare la necessità di fare attenzione, anche in questo momento, a non strumentalizzare provvedimenti che affermano il diritto per inviare un messaggio di tolleranza", don Mimmo Battaglia, presidente della Fict, Federazione italiana comunità terapeutiche. "Il messaggio che, invece, può essere utile recepire consiste nel riconoscimento di una situazione che rappresenta un problema sociale e di salute per i cittadini, nel pieno rispetto della carta Costituzionale. Da sempre noi abbiamo richiesto di prevedere per i consumatori minorenni una progressività di interventi educativi e/o riabilitativi, anziché lo stesso percorso sanzionatorio dei maggiorenni, con gli evidenti rischi che s’inneschino ulteriori e più gravi forme di devianza". Lo Stato "non si sta arrendendo di fronte ad un problema, che continua a tenere in debita considerazione, bensì delegittima un provvedimento legislativo che non ha avuto la necessaria attenzione all’uomo, alle sue problematiche, all’aspetto preventivo. Resta sempre prioritario l’aspetto educativo e come spesso abbiamo ripetuto la legge da sola non educa", conclude Battaglia.

La Comunità di San Patrignano "prende atto della decisione assunta oggi dalla Corte Costituzionale che ha cancellato per vizio di forma la cosiddetta legge Fini-Giovanardi, con motivazioni dettate esclusivamente dalla trasformazione del decreto in legge. Senza voler entrare nel merito della distinzione fra le droghe leggere e le droghe pesanti che si viene a riproporre con la Jervolino Vassalli, siamo soprattutto preoccupati per la cancellazione di norme che facilitano il ricorso a misure alternative al carcere, che oggi sarà possibile solo per condanne sotto i 4 anni, contro i 6 della Fini Giovanardi. Il recupero, quindi, diventerà più difficile". Oltre a questo "viene esclusa la possibilità di vedersi riconosciuta l’applicazione della disciplina del reato continuato in ragione del proprio stato di tossicodipendenza o l’eventualità di vedersi cancellata la multa accessoria alla condanna in caso di esito positivo dell’affidamento in prova ai servizi sociali. E, ancora, l’opportunità concessa al magistrato di sorveglianza di affidare provvisoriamente e urgentemente il detenuto tossicodipendente ad un percorso di recupero. Sono argomenti, questi, che riguardano la vita e il futuro delle persone che vogliono abbandonare la droga".

"Siamo convinti e ribadiamo ancora una volta il principio che il carcere non sia la soluzione al problema della dipendenza da droga, ma che debba essere fatto salvo il principio dell’illiceità del consumo di qualunque sostanza. Crediamo sia necessario che la politica, chiamata a decidere su questo argomento, faccia tesoro delle opinioni operatori, scienziati, medici dei servizi pubblici e privati e di chi, sul campo, offre da quarant’anni soluzioni nella prevenzione, del recupero e del reinserimento sociale e lavorativo dei giovani tossicodipendenti", concludono i referenti di San Patrignano.

"Ottima notizia. E' finalmente diventato un fatto ciò che era sotto gli occhi di tutti, con i danni che questa Legge ha prodotto e le esistenze che sconvolto, rimuovendo anni di storia italiana di approccio alle sostanze e al loro consumo che nonostante tutto c'era stata, riportandoci all'oscurantismo che osteggia la riduzione del danno, capace di produrre solo repressione e ulteriore sofferenza", ha dichiarato Alessandra Cerioli, Presidente di LILA Onlus – Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids.
"Resta ora da capire chi risponderà nel governo, che, ricordiamo, ha dato mandato all'Avvocatura dello Stato per la difesa della Legge Fini Giovanardi e ha perso. Letta ha assegnato la delega alle politiche antidroga? Ufficialmente non si è mai saputo. Forse è sua, dovrebbe esserlo dato che ha firmato l'ultima relazione al Parlamento prodotta dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio".


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