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Ucraina, testimonianze dal Villaggio Sos di Brovary

Vecchi e bambini sono i più vulnerabili. Gli operatori del Villaggio Sos a 20 km da Kiev rivelano le difficoltà e i problemi dei piccoli che «hanno paura e lo raccontano attraverso i disegni»

di Redazione

A raccontare la situazione ucraina dal punto di vista dei bambini sono i colleghi ucraini degli operatori di Sos Villaggi dei Bambini che in Ucraina stanno vivendo in diretta le tensioni come racconta Valja, un’educatrice del Villaggio Sos di Brovary, a 20 km da Kiev « Non è stato facile spiegare la situazione ai bambini, perché hanno visto i miei occhi e gli occhi gonfi di paura non mentono!».

«La situazione emotiva di tutti è instabile. I bambini non vivono in una campana di vetro. Vanno a scuola, guardano la TV. Hanno chiesto perché siano state uccise delle persone. Abbiamo cercato di spiegare cosa stesse capitando ma la nostra vera paura, nei giorni passati, era che i nostri ragazzi andassero in Piazza Maidan. Abbiamo impedito uscissero!» spiegano gli operatori.
Mentre gli ucraini sono preoccupati per un futuro che sembra sempre più incerto, sono i bambini, specie quelli che in passato hanno vissuto esperienze negative, a essere particolarmente vulnerabili. «Molti dei nostri bambini non dormono più e piangono sempre», racconta Bilyk, il direttore del Villaggio Sos. «Possiamo solo immaginare come i bambini, che sono stati testimoni di violenza nella propria famiglia, si sentano ora, ascoltando i racconti di scontri o morte. In una situazione di forte stress i vecchi ricordi tornano a loro. Hanno paura e lo raccontano attraverso i disegni. Si dipingono come bimbi molto piccoli nel tentativo di nascondersi».

Con il diffondersi della violenza, la vita sembra essersi fermata. Le strade da e per Kiev sono state bloccate. Le famiglie hanno limitato le loro attività all'aperto e i bambini non giocano più. «La paura è ovunque», continua Bilyk «Le madri vietano ai bambini di andare a giocare fuori, i nostri studenti non vanno all’università o nelle scuole di Kiev. Il Villaggio Sos ha organizzato più attività e terapie, soprattutto per i bambini che reagiscono alla paura con l’aggressività».
L'instabilità provoca panico; tutti vogliono assicurarsi il loro futuro. I prezzi stanno aumentando, il denaro perde il suo valore, il prezzo del gas è aumentato del 30% e per alcuni beni di prima necessità il prezzo è addirittura raddoppiato. Per un paese in cui l'8% della popolazione è senza lavoro e il sostegno ai disoccupati non supera i 100 euro al mese – osservano a Sos Villaggi dei Bambini Italia – , la situazione è difficile da accettare. Il numero di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà, che rappresenta ora il 35% (solo l'uno per cento in meno rispetto all’ Afghanistan) potrebbe aumentare. Lo stipendio medio non supera i 250 euro e i costi della vita sono purtroppo paragonabili a quelli dei paesi occidentali.

«Le persone hanno paura della guerra», conclude Bilyk. «Stanno acquistando zucchero e farina in grandi quantità. Nel mese scorso le pensioni e sussidi sono stati ritardati per 10 giorni ma si teme che vengano definitivamente annullati. Oltre ai bambini sono le persone anziane a preoccupare maggiormente. Soffrono di pressione alta e in questo periodo ci sono stati molti attacchi di cuore. E' impossibile trovare vitamine o tranquillanti in farmacia».
 


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