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Politica & Istituzioni

Renzi facci sognare, via gli F35

Francesco Vignarca di Rete Disarmo ci crede: oggi al Consiglio dei ministri il governo potrebbe tagliare parte delle spese militari e risparmiare così 4 miliardi. "Le spese inutili in questo settore sono tante, dai sommergibili agli aerei agli altri armamenti". Ma il ministro della Difesa Pinotti aveva votato sì ai caccia

di Gabriella Meroni

Un risparmio di oltre 4 mld solo con i tagli ai “rami secchi” della Difesa. Il conto è della Rete italiana per il disarmo, che sull’ipotesi di taglio della spesa ricorda che non ci sono solo gli F-35, anche se è “un bene che Renzi – afferma il portavoce, Francesco Vignarca – abbia pensato a questa possibilità, che però vorremmo confermata e non solo lasciata al campo delle ipotesi”.
Con altri tagli alla spesa militare, in particolare “quelli proposti dalla campagna Sbilanciamoci nel suo rapporto annuale sulla spesa pubblica – prosegue Vignarca – le risorse a disposizione del governo per l’annunciato taglio di 10 miliardi delle tasse sarebbero da subito di oltre 4 miliardi, non solo i circa 600 milioni ricavabili dalla sospensione annuale del programma F-35”.
In particolare per gli F35 “sarebbe poi bene non fermarsi all’anno in corso, se consideriamo che la spesa prevista nel triennio 2014-2016 è di 1.950 milioni di euro, con uno stanziamento medio annuale previsto di 650 milioni con i quali si potrebbero creare 26.000 posti di lavoro qualificati, o mettere in sicurezza circa 600 scuole all’anno oppure non tagliare ma aggiungere risorse in più al Servizio sanitario nazionale rafforzando anche i servizi di medicina territoriale h24″.
”Basterebbe inoltre cancellare – aggiunge Vignarca – la quota di fondi prevista nel bilancio del ministero per lo Sviluppo economico e destinata ad acquisti armati (2 miliardi), eliminare il privilegio dell’ausiliaria per i gli ufficiali superiori (500 milioni), cancellare l’acquisto della seconda serie di sommergibili U-212 (200 milioni complessivi) e ritirarci da tutte le missioni militari all’estero dalla chiara valenza aggressiva, con un risparmio di almeno 700 milioni”.
Il Consiglio di ministri tra poco dovrà decidere, e la conclusione del dibattito non sembra scontata visto che per esempio il ministro della Difesa Roberta Pinotti da senatrici aveva sempre votato a favore sia delle missioni italiane all'estero (in tutti i teatri di guerra) sia del rifinanziamento del programma sugli F35.
 


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