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Sanità & Ricerca

Lombardia, psicologo obbligatorio nelle strutture riabilitative

In Lombardia diventa obbligatoria la presenza di uno psicologo o neuropsicologo nelle strutture riabilitative. la soddisfazione dell'Ordine.

di Redazione

In Lombardia tutte le strutture riabilitative avranno psicologo o neuropsicologo. L’obbligo è previsto dalla Deliberazione n. 1185 della Giunta della Regione Lombardia, che lo pone come condizione per l’accreditamento. Le strutture riabilitative sono erogano interventi riabilitativi a persone con disabilità, senza limiti d’età e già vi lavorano, in Lombardia, circa 200 tra psicologi e neuropsicologi. «Questo significa la stabilizzazione del personale operativo presso queste strutture ma, soprattutto, un riconoscimento fondamentale dell’importanza della figura professionale dello psicologo e del neuropsicologo, in particolare nei centri di riabilitazione», dice Mauro Grimoldi, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia.

Nella Deliberazione della Regione Lombardia vengono individuati gli interventi per il riordino della rete d’offerta delle attività di riabilitazione che  viene riorganizzata in aree assistenziali specifiche: “Degenza di Alta Complessità Riabilitativa” e “Macro Attività Ambulatoriale Complessa” (MAC), le quali devono rispondere a definiti requisiti autorizzativi e di accreditamento. In particolare, tra i requisiti organizzativi per l’area Degenza “Riabilitazione intensiva ad alta complessità” e “Riabilitazione intensiva” è richiesta la presenza di uno psicologo o un neuropsicologo per almeno 15 ore alla settimana ogni 20 posti letto, mentre per l’area Degenza “Riabilitazione estensiva”  è richiesta la presenza di uno psicologo o un neuropsicologo per almeno 10 ore alla settimana ogni 20 posti letto.
L'attività dei neuropsicologi è rivolta principalmente a soggetti con lesioni cerebrali di varia origine (ischemia, trauma, anossia, tumore, sclerosi multipla, etc.) o con degenerazione cerebrale diffusa (demenza). Si occupa, quindi, di pazienti con patologie che provocano disturbi cognitivi che interessano il linguaggio, la memoria, l'attenzione, le funzioni esecutive, il ragionamento, le capacità visuo-spaziali.
 


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