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Debuttano le “vacanze preadottive”

Si parte in agosto, con 5 famiglie. AiBi porta in Italia per la prima volta le "Vacaciones en el extranjero", per bambini adottabili della Colombia. Tre settimane di vacanza insieme a un bambino, per "mettersi alla prova" come genitori

di Sara De Carli

Marco Griffini le aveva “svelate” a maggio 2013: «Amici dei Bambini sta per partire con le “vacanze preadottive” per bambini grandi, provenienti dalla Colombia». Era una novità assoluta per l’Italia, anche se la Colombia già le sperimentava fin dal 2003, con Stati Uniti, Francia e Germania (quest’ultimo paese in realtà le aveva presto sospese). Oggi le “Vacaciones en el extranjero” diventano qualcosa di concreto. In questo momento è infatti in corso il primo incontro informativo per le coppie interessate, collegate dalle sedi regionali di AiBi. con la sede centrale di Mezzano. L'obiettivo è quello di partire con questa esperienza nell'agosto 2014, con cinque famiglie.

Le “Vacaciones en el extranjero” sono vere e proprie vacanze che i bambini adottabili della Colombia potranno passare in Italia insieme a una coppia che ha già in mano l’idoneità all’adozione. Bambini e coppia si conoscono, si annusano, provano a vivere insieme come una famiglia per circa tre settimane e poi,  se tutti sono convinti, se si crea empatia, la cosa si trasforma in una vera adozione. «È un periodo di conoscenza offerto alle coppie e ai bambini.  Quando si fa un’adozione nazionale è previsto un periodo di affiancamento, soprattutto se il bambino è grandicello. Si tratta di trasportare la stessa cosa all’adozione internazionale», aveva spiegato Griffini.

Le vacanze pre-adottive riguarderanno bambini adottabili di età superiore ai 10 anni, di età inferiore ai 10 anni ma con particolari bisogni e condizioni psicofisiche o gruppi di fratelli in cui almeno uno dei bambini abbia più di 10 anni. «La particolare attenzione per i minori più grandi è dovuta al fatto che questi fanno più fatica a trovare famiglie disposte ad accoglierli», spiega Marco Griffini, presidente di AiBi. «La possibilità di conoscersi prima di dire un sì definitivo all’iter adottivo ranquillizzerebbe molte coppie che hanno paura a pensarsi, di punto in bianco, genitori di un bambino già grande».

E nel caso in cui, al termine della “vacanza”, le famiglie non vogliano accogliere il bambino come figlio? Non sarebbe per lui l’ennesima delusione? «La famiglia ospitante resterà comunque riferimento affettivo, “a distanza”, per il minore, impegnandosi a mantenere i contatti con lui, informandosi sulla sua vita», spiegano da AiBi. Il programma prevede ovviamente che sia le famiglie accoglienti sia i bambini siano preparati e accompagnati: le famiglie in Italia dagli psicologi di AiBi, i bambini in Colombia direttamente dall’Instituto Colombiano de Bienestar Familiar (ICBF), che fornisce loro anche un corso base di lingua italiana. Uno psicologo o un operatore sociale dell’Icbf accompagnerà i minori durante il loro soggiorno all’estero. In ogni caso, il viaggio-vacanza non sostituisce il periodo pre-adottivo di permanenza della coppia nel Paese di origine del bambino, che avviene successivamente, quando l’iter adottivo è effettivamente partito.