Cooperazione & Relazioni internazionali

Presidente del Niger: «Accordo vicino con Areva»

Dopo settimane di negoziati estenuanti, il Niger sarebbe sul punto di trovare un accordo con il colosso nucleare francese Areva. Lo conferma a Vita.it il presidente nigerino Mahamadou Issoufou

di Joshua Massarenti

«Siamo sul punto di trovare un accordo equo e soddisfacente con Areva». È quanto ha dichiarato a Vita.it il presidente del Niger, Mahamadou Issoufou, confermando le rivelazioni fatte negli ultimi giorni da fonti governative nigerine su un accordo di massima raggiunto tra il Niger e il gigante del nucleare francese Areva per estendere di altri 10 anni i contratti di sfruttamento di due miniere di uranio nel nord del paese.

Il presidente nigerino è attualmente a Bruxelles per partecipare al 4° Summit Europa-Africa, che si è concluso poco fa.
I negoziati con il gruppo francese, presente in Niger da oltre 40 anni, erano iniziati nello scorso in un clima di grande tensione dovuto al crollo dei prezzi dell’uranio sui mercati internazionali, ma soprattutto per via del rifiuto di Areva di accettare una riforma del codice minerario nigerino che prevede un aumento delle tasse sul minerale estratto da 5,5 a 12%, ponendo così fine ad alcune esonerazioni fiscali concesse alla multinazionale francese.
Lo stesso Issoufou aveva denunciato i mancati introiti ricavati dal Niger in un settore che pesa per il 70% delle esportazioni nigerine ma soltanto per il 5% del Pil nazionale.
Tutto il contrario per il gigante francese, secondo il quale nel 2012 il 70% dei ricavi dalle attività minerarie nel Paese africano sono andate a Niamey mentre ad Areva e agli altri azionisti il 30%.

Il nuovo accordo, di cui non si sanno ancora i contenuti, potrebbe dare ossigeno a un Paese tra i più poveri del continente africano e dove meno del 10% degli abitanti ha accesso all’elettricità.
«È in gioco il nostro futuro» ha assicurato Issoufou, per poi aggiungere: «Il Niger è confrontato a due sfide essenziali: la lotta contro la povertà e il terrorismo. Senza sviluppo, sarà una battaglia persa».
 


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