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Le aziende cercano lavoratori disabili. Una moda o una vera crescita culturale?

Sono oltre 40 le aziende che hanno contattato AIPD per dare opportunità lavorative ai ragazzi con sindrome di Down sull’onda del successo della trasmissione tv Hotel 6 Stelle. Un trend o un’opportunità?

di Carmen Morrone

L’associazione ha seguito la realizzazione della famosa docu-fiction prodotta da Magnolia, Hotel 6 Stelle, che ha raccontato le sei settimane di stage di sei ragazzi con sindrome di down al Grand Hotel Meliã di Roma. AIPD dal 1979 è impegnata sui temi della disabilità e in particolare nell’inserimento lavorativo. Nel 2013, secondo i dati raccolti nelle sue sedi territoriali (l’anno scorso erano 43, oggi sono 48) su 1026 soci con sindrome di Down, solo 125 aveva un contratto di lavoro e nel 87,2% lavorava  al Centro-Nord. «I piccoli numeri sono dovuti alla scarsità delle offerte da parte delle aziende. Se questi ragazzi non si fanno lavorare una prima volta, non si riesce a innescare un circolo virtuoso», afferma Monica Berarducci, resposabile nazioanle dell'Osservatorio sul lavoro di AIPD. Quest’anno i contatti fra l'associazione e le aziende si sono moltiplicati: solo durante le sei settimane di messa in onda di Hotel 6 Stelle sono state oltre 40 le imprese concretamente interessate. Non solo ai ragazzi lavoratori della serie tv.

Di cosa si occupano queste aziende?
Settore manifatturiero, alberghiero, ristorazione, catene della grande distribuzione, piccoli chioschi stagionali, gelateria, cosmetica, minuteria metallica. Si trovano in tutta Italia. Dei colloqui se ne occupano le nostre sedi locali che hanno il servizio di accompagnamento al lavoro.

Che tipo di aziende sono?
Piccole dimensioni, in media hanno una decina di addetti.

Quindi non hanno esperienza con il collocamento obbligatorio?
No, e nessuna azienda ha prima d’ora lavorato con persone con disabilità intellettiva.  Non è la prima volta però che ci capita di inserire una persona con sindrome di Down in un contesto simile. Occorre solo fare un’attenta analisi dell’aspirante lavoratore, delle mansioni e dell’ambiente aziendale.

Che tipo di mansioni offrono?
La persona con sindrome di Down, in generale, ha bisogno di una mansione chiar. E' un lavoratore che sa seguire regole e procedure. Per loro è molto difficile gestire ad esempio i tempi morti. La loro concentrazione è buona per 5 ore al giorno.  per questo i rapporti di lavoro sono quasi sempre part – time con un massimo di 25 ore di lavoro la settimana.

Che tipo di contratti hanno offerto?
Non sono tutte offerte di assunzione a tempo indeterminato. Ci sono stage, lavori stagionali, contratti a tempo determinato, ma tutti sono finalizzati all’inserimento lavorativo.

Dalla sua esperienza, i ragazzi riescono a mantenere il lavoro?
Dipende molto dalla qualità del servizio di accompagnamento. È importante capire bene le caratteristiche del lavoratore e del lavoro. Durante questa fase si incontrano, oltre che i vertici aziendali, anche i lavoratori che opereranno con il nostro associato e in particolar modo il tutor scelto dall’azienda. In ogni caso AIPD mette a disposizione un suo educatore che non lascia soli né il lavoratore né l’azienda.

Vista l'attenzione mediatica di questo periodo, assumere una persona disabile per le aziende può essere una mera azione di marketing?
Non ho avuto questa sensazione per quanto riguarda le aziende che ci hanno contattato. Le imprese che ho incontrato sono consapevoli di aver davanti a loro un vero e proprio lavoratore, una risorsa produttiva, non una persona con disabilità intellettiva a cui far passare del tempo, a cui affidare un lavoretto.

Le aziende che hanno contattato AIPD hanno visto Hotel 6 Stelle?
Sì. E hanno potuto constatare che è possibile. La trasmissione ha avuto il merito di far vedere che questi ragazzi adeguatamente formati e seguiti sanno lavorare in autonomia. Un ragazzo con Sindrome di Down deve svolgere qualche tirocinio prima di approdare a un lavoro stabile. Per questo è importante dare opportunità e cominciare quando la persona è giovanissima.

I sei protagonisti di Hotel 6 Stelle avendo terminato l'esperienza all'hotel Melia, hanno trovato un nuovo lavoro?
Emanuele, il cuoco, lavora alla Locanda dei Girasoli di Roma. Per gli altri sono in corso colloqui. Il programma, che forse avrà una seconda edizione, non aveva come obiettivo quello di trovare un lavoro a questi ragazzi, ma di sensibilizzare le aziende a richiedere come lavoratori i ragazzi con sindrome di Down.


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