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Il Servizio Civile Universale? Un diritto costituzionale

Il giurista e ricercatore presso l’Università La Sapienza di Roma, Fabio Giglioni, l’illustra quale potrà essere l’inquadramento giuridico di uno dei provvedimenti che stanno più a cuore di Renzi. Con un’infografica ad hoc

di Fabio Giglioni

Torna finalmente di attualità il rilancio in Italia del Servizio Civile Nazionale (Scn) grazie all’impegno politico assunto dal Presidente del Consiglio e ad alcune iniziative legislative presentate in Parlamento.

Come è noto, in Italia il Scn è stata un’esperienza nobilissima maturata dalla trasformazione di un obbligo giuridico, la leva militare, in un diritto individuale di obiezione di coscienza. Dal 2001, poi, l’accesso al Scnsi ampliò in termini quantitativi e il legame con l’obbligo di leva militare fu reso eventuale fino al 2005, quando tale ultimo obbligo fu sospeso a tempo indeterminato. L’ampliamento dell’accesso al Scn, se ebbe il merito di allargare la platea dei soggetti beneficiari, le giovani donne in primo luogo, ha comportato però anche l’inconveniente di lasciare la domanda dei giovani sottoposta a tali e tanti condizionamenti esterni (finanziari e burocratici) da rimanere priva di ogni sostegno giuridico e, di fatto, ha prodotto l’effetto di inaridire l’esperienza maturata. Centinaia e migliaia di domande dei giovani sono rimaste insoddisfatte.

È per questo dunque che il rilancio deve passare necessariamente per una riconsiderazione di questa esperienza trasformandola in Servizio Civile Universale (Scu), dove le domande presentate dai giovani sono accompagnate da pretese esigibili. Si tratta di dare sostegno a vicende in cui i giovani si rendono volontariamente disponibili a prestare una parte del loro tempo a disposizione della comunità in uno slancio solidale in cui condividono proprie capacità, conoscenze e ideali.

Bisognerebbe, pertanto, che una scelta spontanea di solidarietà verso la comunità possa assurgere a vero e proprio diritto. Quali sono le coordinate giuridiche per raggiungere tale approdo?

Tre norme costituzionali, in primis: gli articoli 2, 52 e 118. L’articolo 52 consente di continuare ad ancorare il servizio civile quale attività alternativa a quella militare in difesa della Patria, gli articoli 2 e 118 consentono di precisare come la Repubblica valorizza i doveri di solidarietà che ciascun cittadino assume liberamente per perseguire interessi generali.

L'articolo integrale è sul numero di Vita in edicola in cui troverete anche quattro pagine dedicate alle linee guida della Legge quadro sul Terzo Settore di Matteo Renzi. Il servizio, dal titolo “Servzio Civile per tutti” è corredato dall'infografica “I due binari del Servizio Civile Universale” a cura di Matteo Riva
 


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