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Sodalitas: si dia più spazio alla Csr

Questo il contributo della Fondazione al dibattito sulla redazione della Legge Quadro del Terzo settore. «Bisogna promuovere l'applicazione in Italia le logiche ed i comportamenti della Corporate Social Responsibility in stretto collegamento con la Commisione Europea e le organizzazioni internazionali impegnate sul tema»

di Redazione

Fondazione Sodalitas ritiene di poter fare proposte su questi argomenti:

Ricostruire le fondamenta giuridiche
– Nella definizione delle varie entità giuridiche dovrebbe essere dato spazio alle “reti”, intese come raggruppamenti “stabili” per mettere sul mercato “offerte” più complete e concorrenziali da parte di organizzazioni di Terzo Settore, ed anche come strumento facilitatore del superamento della frammentazione di tali enti;

Legge sul volontariato
– Acquisire il concetto che l’attività volontaria è attività “lavorativa” produttrice di ricchezza, secondo le indicazioni dell’ILO;

Authority del Terzo Settore
– Dovrebbe essere un ente promotore dell’autocontrollo della gestione, rafforzando la creazione di metodologie di misurazione dei risultati di impatto sociale, di analisi del rischio, di auditing e promuovendo la certificazione delle Organizzazioni eccellenti;

Far decollare l’impresa sociale
– Rendere attraente questo modello organizzativo, visto anche come opportunità per stabilizzare le attività delle piccole / medie organizzazioni di Terzo Settore in crescita. L’Impresa Sociale dovrebbe essere vista come risultato finale di un processo di cambiamento, non un obbligo in funzione di una categorizzazione delle missioni. Questa innovazione permetterebbe al Terzo Settore di acquisire una dimensione organizzativa / imprenditoriale moderna e concorrenziale;

Servizio Civile nazionale
– Prevedere esplicitamente la possibilità di fare esperienze anche nell’ambito del mondo della scuola (biblioteche, laboratori, digital education);

Stabilità e sostegno economico
– Dovrebbero essere previsti meccanismi (anche economici) per favorire il raggruppamento (reti) di organizzazioni piccole / piccolissime operanti sugli stessi temi o tra loro complementari e su i medesimi territori, per superare la polverizzazione degli interventi di un mondo troppo frantumato;
– Deve essere previsto un quadro normativo che tenda a uniformare, pur nella autonomia, le diverse legislazioni regionali evitando di accrescere la burocrazia inutile e originatrice di costi aggiuntivi ad Organizzazioni in genere con mezzi limitati;
– Introdurre elementi facilitanti l’incontro tra mondi profit e non profit, con riconoscimenti a vantaggio di entrambi quando si sviluppino progetti in partnership;
– Inserire e ordinare le possibilità di sviluppo di una finanza volta a fornire alle Organizzazioni Non profit nuovi strumenti innovativi di finanziamento, sia in conto capitale che come prestiti o emissioni obbligazionarie;
– Prevedere facilitazioni per l’accesso al credito per le Organizzazioni di Terzo Settore, specialmente quelle piccole, che presentano percentuali di crediti in sofferenza di gran lunga inferiori a quelli del Secondo Settore;
– Inserire, nelle prassi di valutazione dei risultati, la misurazione dell’impatto sociale degli interventi, accompagnata dall’incentivazione alla creazione di prassi di auditing ed al varo di un processo di certificazione di terza parte;

5 per mille
– Eliminare il tetto al contributo destinato dai cittadini alle ONLUS, istituendo una verifica dell’affidabilità degli enti beneficiari del contributo da parte di organizzazioni di terza parte.
Su questi argomenti suggeriti dalle esperienze fatte dalla Fondazione nella creazione di partnership profit – non profit uniche nel panorama italiano, Sodalitas è vivamente interessata a fornire input di idee e proposte di dettaglio e si candida ad essere audita ed inserita in gruppi di lavoro per lo sviluppo dei temi che le stanno principalmente a cuore.


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