Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

Il panettone di Giotto: dal Gambero Rosso al Gastronauta

Fa collezione di premi la pasticceria nel carcere di Padova. I detenuti della città del Santo hanno portato a casa anche il primo posto al referendum indetto da Davide Paolini

di Eugenio Andreatta

Fa collezione di premi la Pasticceria Giotto del carcere di Padova. Non contenti di figurare da tempo nelle hit parade di Gambero Rosso e affini, i detenuti della città del Santo hanno portato a casa anche il primo posto al referendum indetto da Davide Paolini, il popolare Gastronauta che a fine 2013 ha scatenato il pubblico internettiano.

Quale la migliore pasticceria nazionale? La lotta è stata avvincente (i parziali erano pubblicati in tempo reale), ma alla fine i galeotti dal cuore dolce sono riusciti a prevalere su un big televisivo come Luca Montersino della pasticceria Golosi di Salute di Alba, e sull’outsider sardo di Dorgali Mulas Pasticceria Artigiana.

Il 2 luglio a Curtarolo, nell’alta padovana, la premiazione: la sede non aveva a che fare con il vincitore, ma con il partner della manifestazione, i Molini Agugiaro & Figna, azienda che dal diciottesimo secolo si occupa di trasformazione dei cereali. E così dopo la visita agli stabilimenti è stata la volta della cerimonia ufficiale, alla presenza di un nutrito ed emozionato gruppo di detenuti. Come Tahiri, ad esempio, 29 anni, del Kossovo. «Io in autunno mi sposo, l’anno prossimo uscirò. Per me imparare un mestiere dietro le sbarre è stato importante. Qui ogni giorno imparo una cosa nuova. E questo premio ci dà una marcia in più, per noi e per i maestri pasticceri che lavorano con noi». «Se avvengono cose del genere», commenta il prefetto di Padova Patrizia Impresa, «è perché a volte anche in carcere ci può essere un animus che non affligge, ma spinge le persone a dare il meglio di sé».

«Il caso Padova è un esempio», prende la palla al balzo Nicola Boscoletto, presidente di Officina Giotto, «qui pubblico e privato, profit e non profit, imprenditoria e sociale hanno trovato una via per collaborare per il bene di tutti». E pure l’Italia ha qualcosa di buono da dire e da dare, «se è vero che il nostro sistema delle cooperative sociali che operano in carcere è stato riconosciuto e adottato come modello a cui ispirarsi dal governo brasiliano».

Conclusione – evidentemente – con il panettone carcerario. «Andrebbe mangiato con le mani, da tradizione», sentenzia Paolini. E comunque d’estate va alla grande, lui lo predica da anni: panettone a Ferragosto, accompagnato da un ottimo gelato artigianale. Per sapere dove procurarvelo, andate su sondaggi.gastronauta.it. Dopo il turno delle pasticcerie, Paolini ha dato il via al referendum sulla gelateria migliore.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA