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Milano, in pieno agosto l’arrivo di migliaia di siriani in Centrale

Dopo il mese di luglio in cui le presenze si erano ridotte, da agosto passano dalla stazione anche 700 profughi in un giorno solo. Comune e volontari sempre pronti a organizzare i soccorsi, ecco quello che serve in queste ore

di Daniele Biella

Arrivano a tutte le ore, anche di notte, senza sosta. Da inizio agosto sono almeno 300 al giorno le persone provenienti dalla Siria in guerra che scendono dai treni partiti dal Sud Italia e si fermano nella Stazione Centrale di Milano giusto il tempo di organizzare lo spostamento successivo verso il Nord Europa (Germania, Olanda, Svezia e Danimarca su sutti, dove hanno parenti o conoscenti e dove sono più alte le 'quote' di richiedenti asilo), di solito un paio di giorni al massimo. In cui, di giorno, attendono nel mezzanino ferroviario seguiti dai funzionari del Comune di Milano (che coordinano i volontari di associazioni e organizzazioni non governative), di notte trovano alloggio in alcune strutture caritatevoli cittadine.

"In soli due giorni della scorsa settimana sono arrivati in tutto 1400 profughi", spiega Susy Iovieno, volontaria della prima ora che da poco ha creato un'associazione ad hoc, Soserm, Sos Emergenza rifugiati Milano, e che ogni giorno è presente al mezzanino con altre decine di volontari, tra cui a volte alcuni consiglieri comunali come Alessandro Giungi. "Le famiglie siriane giungono a tutte le ore, anche di notte, su diversi convogli, dove trovano posto", spiega. A luglio il numero totale dei 'passaggi' dalla stazione, iniziato la scorsa primavera, era diminuito senza una causa certa poichè gli sbarchi in Sicilia e negli altri porti di approdo delle navi dell'Operazione Mare Nostrum sono continuati con frequenza simile ai mesi precedenti, ma con agosto è ripreso a pieno ritmo. "In questi giorni di agosto e con molte persone in vacanza, chiunque è ben accetto se volesse dare una mano, soprattutto nel portare materiale utile a ristorare i profughi", continua Iovieno, originaria di Napoli, oggi residente a Milano. Cosa serve? "Brioches, cioccolata da spalmare, pane in cassetta, sottilette, mele, banane, per esempio. Il momento migliore per portare i vivere è la mattina dalle 9 alle 11 proprio al mezzanino, consegnandolo ai volontari con le casacche arancioni". Vestiti e altro materiale? "Serve soprattutto alle strutture ospitanti, bisogna coordinarsi con loro", aggiunge Iovieno, che anima assieme ad altri il gruppo facebook Emergenza Siria Milano, che ha raggiunto i 1120 iscritti e dove si possono trovare le informazione necessarie per 'attivarsi'.  Al centro di accoglienza della parrocchia di via Scialoia, in questo momento, c'è bisogno di vestiti, ciabatte e scarpe da uomo.


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