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Ricordate gli Obiettivi del Millennio? Ecco a che punto sono

Mancano 500 giorni al 31 dicembre 2015, data stabilita dall'Onu per il raggiungimento di otto ambiziosi Obiettivi che riguardano fame, povertà, malattie, istruzione, ambiente. Nel 1990 la loro realizzazione sembrava impossibile, ma oggi a che punto siamo? Ecco il panorama, fatto di luci e ombre, qualche conquista sorprendente e ancora molta strada da fare

di Gabriella Meroni

Ieri 18 agosto è stata una dta importante per gli Obiettivi del Millennio: mancano infatti 500 giorni alla data prefissata per il loro raggiungimento, fissato il 31 dicembre 2015. Le Nazioni Unite hanno tenuto un evento speciale a New York e avviato il conto alla rovescia, oltre a lanciare un appello di accelerare la concretizzazione degli Obiettivi.
Ma a che punto sono gli 8 Obiettivi? Secondo Ban Ki-moon, la comunità internazionale ha fatto progressi enormi nel loro raggiungimento, ma permangono ancora varie sfide da affrontare. Vita.it è andata a vedere, ed ecco qui lo stato dell'arte per ciascun Obiettivo, secondo i dati diffusi dalla stessa Onu.
1 – Sradicare fame e povertà estrema: parzialmente centrato. L'obiettivo di dimezzare la percentuale di persone con reddito inferiore a 1,25 dollari al giorno è stato centrato nel 2010. Tuttavia, ancora 1,2 miliardi di persone vivono in estrema povertà. Inoltre non si è riusciti a dimezzare la percentuale di persone che soffrono la fame, anche se secondo l'Onu questo obiettivo sarà raggiunto entro la fine del 2015. A livello globale, sono ancora 842 milioni gli affamati.
2 – Raggiungere l'istruzione primaria per tutti: non centrato. Nel 2012 questa percentuale era al 90%.
3 – Promuovere la parità di genere e il women empowerement: parzialmente centrato. Secondo l'Onu il mondo ha raggiunto la parità di genere nell'istruzione primaria, ma non negli altri livelli di istruzione. Inoltre la partecipazione delle donne alla vita politica continua a crescere: i paesi in cui più del 30% dei membri del Parlamento sono donne è arrivato a 46 (dati 2014).
4 – Ridurre di due terzi la mortalità infantile: centrato. Nonostante la crescita della popolazione mondiale, il numero di morti di bambini sotto i 5 anni nel mondo è diminuita del 50%, passando dai 12,6 milioni del 1990 ai 6,6 milioni del 2012. 
5 – Migliorare la salute materna: non centrato. L'obiettivo parlava di una riduzione di tre quarti della mortalità materna, mentre il calo è stato solo del 45%. Altro obiettivo era raggiungere l'accesso universale ai servizi di salute riproduttiva, mentre si è passati dal 65% del 1990 all'83% del 2012.
6 – Combattere l'Hiv-Aids, la malaria e altre malattie: centrato. I nuovi casi di Hiv-Aids sono calati del 44% dal 2001 al 2012, e nello stesso periodo la mortalità per malaria è diminuita del 42%. 
7 – Assicurare la sostenibilità ambientale: parzialmente centrato. Anche se l'utilizzo di sostanze che fanno aumentare il buco nell'ozono è calato del 98%, le emissioni globali di diossido di carbonio sono aumentate di oltre il 50% da 1990. E sebbene la deforestazione sia diminuita (dai 8,3 milioni di ettari disboscati del 1990 si è arrivati a 5,2 nel 2010), rimane ancora molto alta. Bene invece l'obiettivo di dimezzare la percentuale di popolazione senza accesso ad acqua potabile, raggiunto nel 2010.
8 – Un'alleanza mondiale per lo sviluppo: parzialmente centrato. Anche se i fondi globali di aiuto allo sviluppo hanno toccato la cifra record di 134,8 miliardi di dollari nel 2013, è calato del 5,6% l'aiuto bilaterale verso l'Africa, il continente più povero del mondo. Il fardello del debito dei paesi poveri rimane stabile, mentre si è ridotto significativamente il digital divide: due terzi degli utilizzatori di internet risiede nelle nazioni in via di sviluppo, e il loro numero è raddoppiato dal 2009 al 2014.


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