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Le lacrime di Bergoglio per lo sgombero di un barrio

Era un insediamento abusivo di senza casa, chiamato dagli occupanti “Barrio Papa Francisco”. Alla notizia dello sgombero il Papa ha mandato una mail al presidente della ong La Alameda

di Redazione

Era un “cimitero” di auto della Polizia Federale ceduto al geoverno di Buonos Aires per costruire case. Ma il terreno nel quartiere Lugano era molto contaminato e così non se ne è fatto nulla. Dal 24 febbraio però è stato occupato da un gruppo di famiglie senza casa, in attesa della sentenza che avrebbe potuto dare il via all’urbanizzazone della Villa 20, una dei grandi isnediamenti di periferia che circondano Buenos Aires. Le famiglie emblematicamente hanno dato subito un nome a questo loro insediamento: Barrio Papa Francisco. Ma il 23 agosto la polizia è intervenuta e ha sgombrato le baracche costruite dagli occupanti. Si è trattato di un intervento violento, con tanto di gas lacrimogeni, e proiettili di gomma.

La notizia ha colpito profondamente Papa Bergoglio che ha spedito una mail di solidarietà a Gustavo Vera, fondatore della ong La Alameda a Buenos Aires. «Caro Fratello: Ho appena letto la tua email. La tua frase finale è riuscito a sintetizzare i miei sentimenti: 'Sembrava Gaza' … e ho iniziato a piangere. Sono vicino a queste mamme e ai loro bambini con le mie lacrime. Pare che la crudeltà si sia insetillata nei nostri cuori. Una crudeltà che può indossare molte vesti: “che vadano a lavorare”,  “che me ne importa“, “è gente asociale”. Parole di cui non si capisce il peso sinchè non si assite a tanta crudeltà. Sono vicino a queste persone. Io prego e vi chiedo di non lascialre sole. E sono viciono a voi che siete vicini a loro. Con grande dolore nel mio cuore».


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