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Education & Scuola

Scuole aperte in pole position nelle linee guida

Pubblicato il documento molto atteso che ridisegna il sistema dell’istruzione. Si parla anche di Vita, come partner di un progetto chiave, quello delle Scuole aperte

di Giuseppe Frangi

C’è anche Vita nelle Linee Guida per la scuola rese pubbliche oggi dal Governo. Alle pagine 76 e 77 del documento si dà grande spazio al tema delle scuole aperte, dove il concetto di apertura è presentato in doppia prospettiva: una scuola aperta in direzione del digitale, e una scuola aperta “fisicamente”. Una scuola più connessa tramite il digitale è una scuola più aperta anche fisicamente. La precondizione per tutto ciò è chiaramente avere scuole sicure e belle. Ma è fondamentale fare un passo ulteriore, che permetta una contaminazione reciproca tra scuola e territorio, nei contenuti, nei mezzi e anche nei fini».

Nel documento si dice che l’apertura delle scuole servirà a «promuovere l’ingresso di educazione informale e permette di creare una collaborazione attiva tra scuola e comunità locale». Perché questo possa essere realizzato «occorre coinvolgere le associazioni che si occpuano di progetti educativi, culturale e sociali diretti a ragazzi e famiglie e dare a famiglie e associazioni del territorio (terzo settore) luoghi fisici per sviluppare progettualità».

Per quanto riguarda le esperienze già in atto, si sottolinea come sia importante «sostenere questa visione: sia attraverso risorse economiche sia tramite semplificazioni amministrative». Per questo è stato creato il Forum Scuole aperte «strumento creato con ANCI e Vita», per condividere innanzitutto le esperienze. «In occasione del prossimo Forum Nazionale delle Scuole Aperte, svilupperemo insieme ai dirigenti delle linee guida operative, e una proposta concreta di semplificazione».

Infine si propone l’idea di un «servizio civile per la Buona Scuola», cioè un sistema di incentivi leggeri (come crediti formativi per studenti universitari) e liste di formatori per l’accreditamento di individui all’attivitò volontaria nella scuola». Il tutto in alleanza con il Terzo Settore: «Questo sistema beneficerà di una collaborazione con il terzo settore, tramite un patto inter-generazionale )per esempio insegnanti e altri professionisti in pensione che a più riprese hanno chiestyo di avere questa opportunità) e con imprese». Il riferimento è a quelle aziende nei cui programmi di CSr è prevista una bance del tempo dei proprio dipendenti per attività volontarie.
 


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