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Pinda Kida: i colori dell’Africa per vincere la Sm

Questa sera, giovedì 4 settembre, in piazza del Campidoglio a "Ta.G. Talento giovane" sfileranno i modelli di Pinda Kida. La giovane, di origine maliana, porta in passerella la sua collezione colorata a sostegno dei progetti di Aism

di Antonietta Nembri

Un mondo a colori contro ogni pregiudizio. E i colori sono quelli delle sue creazioni che questa sera, giovedì 4 settembre, in piazza del Campidoglio sfileranno in occasione di “Ta.G. Talento giovani”, evento promosso dall'associazione culturale Double  che nella Capitale unirà moda, sport e solidarietà.
A portare le sue creazioni in passerella, insieme a tanti altri giovani stilisti, è Pinda Kida, giovane originaria del Mali che proprio un anno fa ha scoperto di avere la sclerosi multipla e che ha deciso di presentarsi al pubblico proprio per dire a tutti i giovani che si trovano nella sua condizione di non scoraggiarsi, di andare avanti. «Io stessa sono stata la prima ad avere paura, anzi strapaura, ma bisogna andare avanti perché noi con la Sm non abbiamo un di meno, ma un qualcosa in più. Anzi, quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare» chiosa.
Il presidente della sezione Aism di Roma,  Giancarlo Siveri ricorda lo slogan di una delle campagne dell’associazione “A questo rosso non mi fermo” «una delle più riuscite del movimento di sensibilizzazione delle persone con Sm, unite nel colore della passione per vivere oltre i limiti imposti dalla disabilità e affrontare insieme le problematiche sociali a essa connesse. Un rosso naturale proprio come quello molto intenso del Basiae, tessuto tipico del Mali così presente nelle creazioni di Pinda». E il ricavato della vendita degli abiti della collezione di Pinda Kida sarà devoluto alla sezione Aism di Roma per i progetti dedicati ai giovani.

La  ventiseienne Kida si presenta con una voce solare, dalla leggera inflessione romanesca «sono nata in Francia, la mia famiglia è originaria del Mali, ma a un anno siamo venuti in Italia, vivo a Roma e le prime parole le ho dette in italiano» racconta. Un anno fa il suo mondo è sembrato crollare. «Dal 2010 avevo continui dolori, ma nessuno riusciva a capire che cosa avevo, fino all’agosto dell’anno scorso. Dentro di me sapevo che c’era qualcosa che non andava, ma mi parlavano di una tendinite, facevo fatica a camminare. Quando mi sono sentita male ad agosto 2013, sono finita al Fatebenefratelli e lì mi hanno fatto la diagnosi».
Per la giovane la scoperta  di avere la sclerosi multipla «è stata una liberazione» afferma, «proprio così perché almeno sapevo che cosa avevo».
I primi tempi della malattia sono stati difficili ricorda: «La mia vita è cambiata, sono cresciuta, devi fare delle scelte ed essere responsabile. Mi sono anche spaventata perché mi tremavano le mani e avevo il terrore di non poter più disegnare». Pinda Kida è una designer, nasce come grafica pubblicitaria, ma ha sempre avuto la moda dentro «ho frequentato accademie e corsi, ho già fatto altre sfilate, ma questa in Campidoglio è la prima in cui mi presento a un pubblico così vasto».

Arrivare alla sfilata di questa sera per la giovane è stata la vittoria di una sfida. «Una sfida tra me e me e devo dire grazie anche all’Aism di Roma, alla psicologa dell’associazione, Enza. Mi hanno aiutato a rendere questa condizione un mio punto di forza e ora sono qui a festeggiare».  Fondamentale per Pinda Kida la vicinanza della famiglia e proprio dalla sua terra d’origine, l’Africa arrivano i colori della sua collezione «chi sta male vede tutto grigio e così ho deciso di colorare anche la sclerosi. E la mia Africa è colorata» conclude.
 


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