Cooperazione & Relazioni internazionali

500miliardi di dollari. È il costo dei disastri dal 2009 ad oggi

Nel rapporto “Il summit del rinvio?” Oxfam afferma che, negli ultimi 5 anni, più di 650 milioni di persone sono state colpite dai disastri legati al clima e 112.000 hanno perso la vita

di Redazione

Dal 2009, anno del vertice sul clima di Copenaghen, il costo dei disastri legati ai cambiamenti climatici, è stato di quasi 500 miliardi di dollari: ovvero tre volte superiore al costo registrato in tutti gli anni '70. Nel rapporto “Il summit del rinvio?” Oxfam afferma che, negli ultimi 5 anni, più di 650 milioni di persone sono state colpite dai disastri legati al clima e 112.000 hanno perso la vita.

Ogni anno da allora è stato infatti fra i dieci più costosi mai registrati. I poveri sono i primi ad essere colpiti dai cambiamenti climatici. Il vertice convocato da Ban Ki-moon sul clima, che si terrà il prossimo martedì 23 settembre, punta perciò a invertire la rotta per un'azione globale efficace.

Tuttavia, nonostante l'iniziativa del segretario generale delle Nazioni Unite, secondo Oxfam i leader mondiali porteranno davvero poco al tavolo dell'incontro. Ci saranno alcuni progetti promettenti annunciati dal settore privato, ma nel complesso Oxfam ritiene che le iniziative del settore privato non hanno l'ambizione e la portata necessarie per invertire la rotta.

«I leader mondiali si stanno comportando come se avessimo ancora tempo per giocare, – spiega il direttore esecutivo di Oxfam International Winnie Byanyima – ma in realtà stanno giocando con la vita delle persone. Il cambiamento climatico sta producendo i suoi effetti ora, distrugge tantissime vite e affama sempre più persone nel mondo. I costi stanno aumentando e il ritardo potrà solo peggiorare la situazione».

Secondo Oxfam, sebbene i leader mondiali riuniti a Copenaghen nel 2009 abbiano deciso di ridurre le emissioni, non è stato fatto abbastanza per evitare un innalzamento della temperatura globale oltre i 2°C. Alcuni Paesi, come Canada e Giappone, hanno del tutto disatteso gli impegni presi e il mondo – denuncia Oxfam – si trova sulla strada che porterà a un aumento del riscaldamento globale di quasi 4°C entro la fine del secolo, cosa che garantirà la distruzione dell'ecosistema del pianeta e la diffusione della fame.

Un'altra decisione assunta dai leader mondiali era quella di mettere sul piatto 30 miliardi dollari tra il 2010 e il 2012 e di incrementare ulteriormente tale cifra, in modo tale che i Paesi in via di sviluppo potessero disporre di 100 miliardi di dollari all'anno entro il 2020 per fronteggiare i cambiamenti climatici. Anche qui si è mancato totalmente l'obiettivo.

Pochi Paesi si sono impegnati ad aumentare i fondi. Oxfam stima infatti che, nella migliore delle ipotesi, ogni anno sia disponibile una cifra compresa tra i 16 e i 17 miliardi dollari, ma nella realtà si avvicina più agli 8 o 9 miliardi. Il Fondo verde per il clima, istituito per convogliare questi fondi, aveva solo 1,1 miliardi dollari dei 15 miliardi di dollari che Oxfam ritiene necessari per raggiungere il proprio obiettivo.

Oxfam chiede perciò che il vertice sul clima di Ban Ki-moon spinga i governi a prendere nuovi impegni per fermare l'innalzamento della temperatura di 2°C, arrivare nel breve termine ad una riduzione delle emissioni in atmosfera, e giungere alla definizione di nuovi standard, che permettano l'eliminazione graduale delle emissioni dei combustibili fossili fino al loro completo azzeramento nella seconda metà del secolo.

Per rendere possibile tutto questo, i governi devono aumentare i finanziamenti per il clima e raggiungere l'obiettivo di 100 miliardi di dollari all'anno entro il 2020, fornendo contributi al Fondo verde per un totale di 15 miliardi di dollari nei prossimi tre anni. Rendendo possibile entro la primavera del 2015, la presentazione di progetti ambiziosi in vista della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, che si terrà a Parigi alla fine del prossimo anno.

«Questo è l'unico modo per mantenere in vita le nostre speranze, evitando un aumento del riscaldamento globale di oltre 2°C e di 1,5°Ci in molti Paesi che stanno lottando per la propria sopravvivenza», conclude Byanyima.

L'impegno di Oxfam si concretizzerà nell'adesione a un'azione globale, domenica 21 settembre, per sensibilizzare l'opinione pubblica e i governi sul gravissimo rischio che tutto il pianeta sta correndo. «Da tutto il mondo Oxfam aderirà alla Giornata Mondiale di mobilitazione per spingere i nostri leader ad azioni concrete di contrasto ai cambiamenti climatici», dichiara la direttrice del dipartimento campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti.

«Virtualmente uniti alla People's Climate March di New York saremo presenti anche a Roma insieme ad altre organizzazioni della società civile italiana e ai tanti cittadini impegnati perché vi sia un reale cambio di rotta per salvare il nostro pianeta e il nostro futuro», conclude Bacciotti.


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