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Acra alla World water week: l’obiettivo del Millennio sarà raggiunto?

La nota positiva si affianca al fatto che però energia e 'oro blu' subiranno un aumento della richiesta nei prossimi decenni. Ecco il resoconto di uno degli eventi più importanti a livello mondiale sul tema Wash e sanitation, la fondazione Acra-Ccs è stata l'unica ong italiana a parteciparvi

di Patrizia Canova e Margherita Squaiella

Con il riconoscimento da parte della Banca Mondiale dell’accesso all’acqua come bene comune e della sanitation come diritto universale e inalienabile, si è tenuta a settembre la World Water Week 2014, settimana mondiale dedicata all'acqua organizzata a Stoccolma dallo Stockholm International Water Institute.

Luogo d'incontro e crocevia per le questioni più urgenti riguardanti le risorse idriche del pianeta, la World Water Week è una piattaforma internazionale, aperta e dinamica in cui si riuniscono i principali attori del settore. 2500 tra esperti, istituzioni, manager e organizzazioni di tutto il mondo si sono incontrati dal 31 agosto al 5 settembre per condividere idee, strumenti ed esperienze e trovare soluzioni congiunte alle sfide idriche mondiali per i prossimi 5 anni.

Nel 2015, 700 milioni di persone (una su 10) non avranno accesso all’acqua potabile e 2 miliardi e mezzo di persone (una su 3) non avranno accesso a una latrina adeguata. Due terzi di queste persone abitano in 10 Paesi del mondo e si concentrano nelle aree rurali. Su queste disuguaglianze si concentreranno gli obiettivi della comunità internazionale e il prossimo traguardo del settore non sarà la riduzione del numero di persone che non hanno accesso all'acqua potabile ma Water & Sanitation per tutti. Come? Adottando strategie mirate per ogni strato sociale e specifiche per ogni contesto.

Acqua ed Energia sono stati il centro dell'agenda 2014 della World Water Week; i due settori, ormai riconosciuti a livello internazionale come interdipendenti. Per quanto riguarda l’acqua e l’energia la sfida è quella di fornire un’energia sostenibile che alimenti la crescita, la lotta contro la povertà senza esaurire la risorsa idrica.

Tra i vari temi che sono stati al centro di analisi e discussioni, importante è stato quello di un nuovo approccio integrato tra i settori acqua, energia e cibo: il Nexus. Soluzione differente rispetto all’approccio più settoriale finora perseguito, il Nexus prevede una gestione  delle risorse naturali integrata e la sua forza risiede nel fatto che l'acqua, l'energia e il cibo sono concepiti come interconnessi.

Mario Milanesi, responsabile del programma WASH di ACRA-CCS, chiarisce quanto partecipare alla World Water Week sia importante per la Fondazione: “Una delegazione di quattro persone di ACRA-CCS all'evento è un grosso investimento per noi; le quattro persone che sono andate a Stoccolma rappresentano un po’ il nostro approccio a questo tema a dimostrazione dell’impegno e della responsabilità che caratterizzano da anni la nostra posizione. Abbiamo portato delle risorse umane che lavorano  in Africa, in America Latina e in sede. Il presidente Nicola Morganti era con noi operatori, gestori di progetti e responsabili di settore".

La presenza alla world water week ci ha permesso di capitalizzare competenze ed esperienze a tutti i livelli, non solo nella figura del responsabile tecnico che ha la necessità di agire sul campo. Per noi essere a Stoccolma alla Wolrd Water Week è stata un’occasione incredibile per apprendere e capire dove sta andando quella parte di settore con cui le ONG non sono in contatto, ad esempio i governi, l’industria e i potenziali donatori con cui è possibile sviluppare partenariati e alleanze che poi possiamo declinare nei Paesi in cui operiamo”. Occuparsi di acqua e sanitation vuol dire impegnarsi per garantire i diritti umani fondamentali  alla salute, all'educazione, allo sviluppo economico e all'inclusione e su questo tema fondamentale ACRA-CCS ha deciso di investire il proprio futuro.

Alcuni dati importanti
Dagli anni ’90 ad oggi 2 miliardi di persone hanno avuto accesso all’acqua e 116 paesi raggiungeranno gli obiettivi del millennio previsti. Un enorme sforzo e un enorme risultato.  Quasi  1.8 miliardi di persone e 77 paesi hanno invece raggiunto gli obiettivi nell’ambito sanitation, anche in questo senso  il settore ha compiuto passi da gigante.

Il settimo degli Obiettivi del Millennio prevede la necessità di dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che non hanno accesso all’acqua potabile e agli impianti igienici di base. Il Rapporto Progress on Drinking Water and Sanitation 2012 afferma che tale obiettivo verrà raggiunto, anzi superato, nel 2015; alla fine del 2010 infatti, l’89% della popolazione mondiale (circa 6,1 miliardi di persone), ha avuto accesso a fonti migliorate d’acqua potabile. Questa quota rappresenta l’1% in più rispetto alla soglia dell’88% prevista nel 2000 dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Il rapporto prevede che, entro il 2015, il 92% della popolazione mondiale avrà accesso a fonti migliorate di acqua potabile. Nonostante questi dati confortanti, lo scenario futuro prevede, entro il 2050, un incremento della richiesta della risorsa energia del 50% e della risorsa acqua del 55% e impone quindi a livello globale una riflessione strategica sul concetto di scarsità (delle risorse) e di salvaguardia dei bisogni primari e delle comunità.

Sono soprattutto i più poveri a pagare il prezzo per la mancanza di servizi: si stima che il carico economico per le persone che non possono permettersi di pagare le spese di allacciamento alle reti idriche municipali, sia di 15 volte il costo medio di una bolletta locale e che circa una famiglia su 5 abitante in una città africana spenda più di un decimo del proprio reddito solo per il consumo di acqua spesso a rischio di contaminazione.  Le Nazioni Unite hanno individuato 22 hotspot nel mondo in cui le tensioni legate alla gestione della risorsa idrica sono degenerate in conflitti armati e si stima che questo numero aumenterà esponenzialmente. Confrontando questo scenario critico con il fenomeno del cambiamento climatico emerge la necessità di un cambiamento a livello di politiche internazionali perché la situazione resti sostenibile.


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