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Fondazione Cariplo al lavoro per definire le strategie filantropiche del futuro

Due giorni a porte chiuse in Piemonte, col board, staff e ospiti di rilievo. Un laboratorio partecipato per provare ad “Innovare dove è più”

di Redazione

Belgirate, 4 ottobre. Una “Cernobbio” interna su come fare filantropia. Si è chiusa oggi la due giorni di riunioni dal titolo “Il futuro ci sfida: innovare dove è più difficile”. Venerdì e sabato il board di Fondazione Cariplo si è riunito insieme allo staff dirigenziale per riflettere sugli scenari e sulla propria attività filantropica dei prossimi anni, sino al termine del mandato della Commissione Centrale di Beneficenza, insediata lo scorso anno ed in carica fino al 2019.

Due giorni incentrati sulle tre grandi tematiche sulle quali oggi Fondazione Cariplo è concentrata: giovani, welfare di comunità ed innovazione sociale, benessere delle persone.
Ieri i lavori hanno ospitato interventi di: Enrico Giovannini e Ivan Lo Bello chiamati ad approfondire il tema: “Giovani – Formazione, valorizzazione, impiego: come sostenere concretamente le loro speranze?”; Tito Bianchi (ministero sviluppo economico) e Gregorio Arena hanno trattato l'argomento “Le Comunità impegnate; dal welfare ai beni comuni: la partecipazione dei cittadini come arma vincente”; Elena Cattaneo e Roberto Bertollini (organizzazione mondiale della sanità) hanno invece approfondito le questioni sul tema “Benessere: stare bene o stare meglio?”

Un momento importante per Fondazione Cariplo di fronte alle numerose emergenze e necessità emerse anche ieri dalle relazioni di Giovannini e Lo Bello che hanno insistito sul grave problema della valorizzazione del nostro capitale umano e della necessità di dare sostegno ai giovani, per una formazione adeguata alle richieste del mercato del lavoro e per una collocazione verso l'occupazione, con la necessità di approfondire per dare soluzioni al fenomeno dei NEET, i giovani che hanno perso ogni speranza; o come quella del welfare e dei beni comuni di cui la comunità devono prendersi cura, con un necessario patto tra pubblico, privato e privato sociale. Gregorio Arena, presidente di Labsus, il laboratorio per la Sussidiarietà, ha sottolineato come «alle persone oggi è tornata la voglia di occuparsi delle cose di tutti: ambiente, territorio, beni culturali, legalità, salute, memoria collettiva…c'è molta energia disponibile che qualcuno deve trovare il modo di convogliare». Ricercatrice e senatrice Elena Cattaneo ha invitato a insistere nel sostenere il benessere delle persone, sottolineando che non Solo la scienza può essere un valido alleato in questo obiettivo, ma che «per favorire il benessere dobbiamo impegnarci tutti per togliere quel malessere che viviamo tutti i giorni di fronte alle cose che non vanno. Dobbiamo impegnarci tutti, come sentinelle».

I lavori sono proseguiti con laboratori interni, dove board e struttura ha lavorato insieme per distillare il senso dell'operatore dei prossimi anni. Questa mattina giornata di dibattito conclusivo e restituzione ai partecipanti degli esiti dei lavori che troveranno concretezza nelle strategie di intervento filantropico dei prossimi anni, che verranno raffinate nelle prossime settimane, per giungere all'approvazione entro la fine dell'anno di un documento previsionale e programmatico.


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