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Noi omosessuali cattolici ci aspettiamo di essere ascoltati

In questi giorni è iniziato il Sinodo sulla Famiglia voluto da Papa Francesco. Gianni Geraci dell'associazione Il Guado, che raccoglie gli omosessuali cattolici, spiega: «non ci interessano grandi novità. Ma solo di poter finalmente essere ascoltati. Di poter portare la nostra esperienza nella Chiesa»

di Lorenzo Alvaro

«Ora bisogna prestare orecchio ai battiti di questo tempo e percepire l'odore degli uomini di oggi per saper proporre con credibilità la buona notizia sulla famiglia», questa una delle frasi con cui Papa Francesco ha aperto il Sinodo della Famiglia. Il documento di base del Sinodo – l'Instrumentum Laboris – su cui si incentrerà la discussione dei 191 padri sinodali fino al 19 ottobre, richiama la Chiesa a non essere più un «giudice che condanna», specialmente i divorziati, ma a saper «curare le ferite» della famiglia in crisi, con sguardo «compassionevole e comprensivo». Un confronto che vedrà al centro, oltre al tema dei divorziati e risposati, anche quello dell'omosessualità.
Ma cosa si aspettano gli omosessuali da questo evento? Lo abbiamo chiesto a Gianni Geraci dell'associazione Il Guado, un gruppo di riflessione proprio su omosessualità e fede.
 

Gianni Geraci

Geraci quali sono le sue attese, le sue aspettative?
Di due tipi. In primo luogo da persone che ama la Chiesa mi aspetto di riscoprirne il volto. Di ritrovare la Chiesa che non si sente tanto incaricata di curare un deposito teorico di affermazioni quanto il popolo che il signore le ha affidato. E mi sembra di poter dire che le parole del Papa vadano proprio in questa direzione. Bisogna ricordarsi che le persone in difficoltà con tutte le indicazioni del dicastero sulla famiglia sono tantissime. Il fatto che adesso ci si preoccupi di chi si sente fuori da questa dimensione è importante. Se non vogliamo essere ipocriti dobbiamo ammettere che nella Chiesa c'era in atto uno scisma di fatto tra un magistero che diceva certe cose e un popolo di Dio che andava in un'altra direzione. Finalmente si stanno facendo i passi necessari perché si scongiuri questa rottura.  

La seconda?
In quanto omosessuale spero che venga spazzato via anche lo scisma per quanto riguarda l'omosessualità

Ritiene che verranno fuori grandi novità su questo ambito?
Non è importante. Mi interessa poco se venga risolta la questione e in che direzione vada la soluzione. Quello che è importante è l'ascolto. La Chiesa è un popolo in cammino che raccoglie quelle che sono le esperienze dei suoi figli. Rispetto all'omosessualità l'ascolto è venuto meno. Oggi però la Chiesa ci si è trovata davanti ad una novità cui non era abituata. Cioè al fatto che gli omosessuali hanno cominciato a fare coming out e a cercare di vivere in modo responsabile la propria dimensione. Ora, nel catechismo si dice che gli omosessuali sono chiamati alla castità. ma come ognuno sa la castità non è esclusivamente l'astinenza. Basta pensare alla castità matrimoniale. Ed è del tutto evidente che solo una maturità affettiva solida permette di vivere veramente la castità. Mi chiedo: quali sono gli strumenti che la Chiesa ha dato agli omosessuali fino ad oggi per poter da una parte maturare affettivamente e dall'altra provare a vivere la castità? La risposta è nessuno. Fino ad oggi ci è stato solo chiesto di vivere nel nascondimento. Per questo dico che la prima grande aspettativa è che finalmente ci sia una posizione di ascolto

E come la mettiamo con il codice di diritto canonico?
Quando il Papa paragona la Chiesa ad un ospedale da campo, in cui si curano i feriti e non si cacciano via non fa altro che richiamarne la missione evangelica. E secondo me è proprio questa la strada: tornare al Vangelo. Diamo meno spazio al codice di diritto canonico che per altro è, nella storia della Chiesa, una relativa novità. La battaglia che si sta consumando non è tra chi difende la Chiesa di sempre e chi la vuole cambiare. Ma tra chi vuole mantenere la Chiesa degli ultimi 100 anni e chi invece vorrebbe farla progredire.

Battaglia che per altro il Papa dimostra di eviatare, visto che sta ascoltando tutti…
Certo, teniamo conto che il percorso di questo Sinodo fa parte di un trittico di tappe. La prima sono stati i questionari. La seconda è proprio questo sinodo straordinario cui sono stati invitati tanti esterni e esperti. Non è casuale che, negli inviti, c'è stato tantissimo spazio per chi è contrario a questi cambiamenti. Il Sinodo decisivo invece sarà l'anno prossimo. In questi giorni emergeranno soprattutto le resistenze al cambiamento. Il Papa sta dando voce a chi non la pensa come lui. Che è il modo per mantenere l'unità della Chiesa  
 


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