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Tfr in busta paga? Confcooperative: Renzi, pensaci bene

Il presidente di Confcooperative Gardini è d'accordo con Sergio Squinzi di Confindustria: le piccole e medie imprese, incluse le cooperative, sarebbero schiacciate dal provvedimento ipotizzato. E sulla legge di stabilità detta la linea: meno burocrazia, spending review e privatizzazione dei servizi pubblici locali

di Gabriella Meroni

«Non c’è ripresa con aumento delle tasse. Qualunque misura, anche di riordino, non deve aumentare la pressione fiscale». Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative entra nel dibattito sulla Legge di Stabilità. «Insistere su privatizzazioni e liberalizzazioni dei servizi pubblici locali, andare avanti con la spending review, sburocratizzare il Paese per liberare risorse importanti che al momento gravano sulle imprese e sul Paese per oltre 30 miliardi sono tra le misure cardine che dovrebbero essere previste dalla Legge di Stabilità – aggiunge Gardini – che inviata «a puntare sui Fondi Strutturali fissando, con serietà, un crono-programma per favorire le start up di alta tecnologia e a vocazione sociale. Condivisibile la proposta di prolungare o stabilizzare i bonus sulle ristrutturazioni edilizie».
 
«Sul Tfr, siamo d'accordo con il presidente di Confindustria, richiamiamo l’attenzione del governo – continua Gardini – le pmi sono provate da sette anni di crisi, dal credit crunch e dai ritardi di pagamenti della PA. Il provvedimento interesserebbe oltre il 90% delle pmi. La cooperazione sarebbe interessata per 400.000 occupati con un impegno complessivo di 160 milioni di euro. Troppo – conclude Gardini – per piccole e micro imprese sottocapitalizzate e provate da una crisi interminabile, soprattutto, se non bilanciate da misure compensative».


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