Cooperazione & Relazioni internazionali

Giovani e solidarietà: boom di domande per i Peace Corps

Chi dice che i Millennials sono indifferenti alla solidarietà è smentito dal numero record di richieste di ammissione nei Corpi Civili di pace, che inviano giovani americani in tutto il mondo a prestare lavoro volontario a favore di bambini, malati e ambiente. Le domande sono aumentate del 70% in un anno, grazie anche alle procedure facilitate. Ma non solo...

di Gabriella Meroni

E' record di richieste di ammissione negli USA ai Peace Corps, il corpo di pace simile al nostro servizio civile internazionale riservato ai giovani americani e istituito dal presidente John Kennedy nel 1961. Quest'anno – ha annunciato l'agenzia dei Corpi di pace che dipende direttamente dal governo – le domande di ammissione hanno infatti toccato quota 17.336, con un aumento di oltre il 70% rispetto al 2013.
Potrebbero sembrare numeri piccoli, ma sono da contestualizzare attentamente: chi si impegna a diventare un volontario nei Peace Corps “firma” infatti per più di due anni (27 mesi), e si rende disponibile a partire per un paese estero e a lavorare quasi gratuitamente (il "salario" è di circa 325 dollari al mese) in settori quali istruzione, sanità, aiuti allo sviluppo, agricoltura, ambiente. Il numero raggiunto quest'anno eguaglia quello del 1992 e si colloca poco sotto il record storico di 18.159 fissato nel lontano 1979.
Un'irrefrenabile voglia di solidarietà agita dunque i giovani americani? Può essere, anche se secondo molti questa significativa impennata è dovuta alla nuova procedura di candidatura e di selezione inaugurata lo scorso luglio, che ha fatto schizzare di oltre il 400% le domande di ammissione rispetto al luglio 2013, e ha portato il 95% di chi inoltra la domanda online a presentarsi effettivamente al reclutamento, contro il misero 23% del passato. Le principali novità sono che i candidati possono scegliere il paese di servizio e il percorso che meglio si adatta alle loro obiettivi personali e professionali, e riescono a completare il processo in meno di un'ora.
“Questo traguardo ci ricorda che gli americani vogliono rendersi utili al prossimo e fare la differenza”,  ha dichiarato il direttore dell'agenzia, Carrie Hessler. “C'è una grande richiesta di  volontari dei Corpi di pace in tutto il mondo, e la nostra riforma mira proprio a offrire a chi parte la destinazione più gradita in modo che possa offrire un contributo migliore”. Ma sarà proprio questa la spiegazione esaustiva del fenomeno? Non sembra, visto che ben il 54% degli aspiranti volontari ha barrato la casella “inviatemi dove c'è più bisogno”.


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