Welfare & Lavoro

Movember: i volontari coi baffi conquistano l’Italia

La campagna per la sensibilizzazione ai temi della salute maschile coinvolge sempre più attivisti nel nostro Paese, il simbolo, come sempre, sono i baffi

di Ottavia Spaggiari

E’ di nuovo novembre e ancora una volta è tempo di farsi crescere i baffi. E’ partita anche quest’anno Movember, la campagna per la sensibilizzazione ai temi della salute maschile, (cancro alla prostata e ai testicoli in primis) che, negli ultimi undici anni, ha raccolto oltre 580 milioni di dollari a livello mondiale, attraverso l’attivazione di oltre 4 milioni di volontari in tutto il mondo, i “mo brothers” e le “mo sistas”, i fratelli e le sorelle di baffo, appunto, (“mo” è l’ abbreviativo di moustache, in inglese, baffi). Ogni anno a novembre infatti, l’organizzazione invita i sostenitori a coltivarsi i baffi per tutto il mese, coinvolgere gli amici a fare altrettanto, organizzare eventi di fundraising e fare una donazione alla Movember Foundation Charity, la fondazione che finanzia oltre 800 progetti di prevenzione e ricerca sul cancro alla prostata e altre malattie maschili, in 21 Paesi.

A diventare ogni anno più attivi, gli italiani: il gruppo autorganizzato Movember Italy conta oltre 7 mila like su facebook e diverse migliaia di partecipanti. “Ho conosciuto l’iniziativa quando lavoravo nel Regno Unito come consulente.” Spiega Guido Ferrari, tra i promotori di Movember Italy. “Si tratta di un modo di sensibilizzare ai temi della prevenzione e fare fundraising inclusivo, rivolto anche alle donne, che possono attivarsi organizzando eventi e facendo donazioni. A Londra avevamo adottato la campagna nelle aziende per fare team building. Oltre ad avere un impatto sociale positivo infatti, Movember è un buon modo per creare uno spirito di squadra tra colleghi.” Una volta tornato in Italia Guido, ha portato lo spirito del mo nel nostro Paese. La prima campagna nel 2012. “Ho perso mio padre per il cancro alla prostata, e questo ha rafforzato il mio impegno e il desiderio di portare Movember anche nel nostro Paese.”

Tra le organizzazioni che lo scorso anno, hanno ricevuto fondi anche la Fondazione ProAdamo Onlus ma, secondo Ferrari, è difficile stabilire quante altre organizzazioni ne abbiamo beneficiato.

“Da noi la Movember Foundation non è ancora ufficialmente presente ma migliaia di persone si sono autorganizzate e hanno usato la campagna per parlare di prevenzione e fare raccolta fondi per altre organizzazioni che si occupano di ricerca. Proprio perché la nascita del movimento è stata così spontanea però, è difficile misurare l’impatto che ha avuto fino ad oggi nel nostro Paese.“

Eppure è proprio l’entusiasmo, anche se autorganizzato, dei volontari italiani che ha attirato l’attenzione dell’organizzazione internazionale Movember.

“Con i suoi migliaia di attivisti, l’Italia si è rivelata un Paese particolarmente sensibile alla campagna.” Ha affermato Justin Cloaghan di Movember UK. “Solitamente quando decidiamo di arrivare in un nuovo Paese è proprio perché sappiamo di poter contare su una base di attivisti solida. E’ proprio per questo che l’anno prossimo la Movember Foundation sbarcherà anche nel vostro Paese.”

Solo nel 2013, a livello globale, la campagna ha creato oltre 1,7 miliardi di conversazioni sui social e molte di queste si sono tradotte in una visita medica. “Movember è diventato virale molto prima che esistessero i social network.” Ha raccontato Cloaghan. “Per chi di solito non li ha, i baffi sono un segno distintivo, un pretesto per iniziare a parlare, anche di un tema delicato come quello del cancro alla prostata. …preparatevi, nei prossimi trenta giorni i baffi torneranno parecchio di moda, anche in Italia.”


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA