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Il nuovo rapporto Unicef punta all’innovazione

L'Unicef presenta il suo nuovo rapporto: “La condizione dell’infanzia nel mondo – Immaginare il futuro: l’innovazione per tutti i bambini”. In un mondo connesso, dice Anthony Lake (Unicef) «le soluzioni locali possono avere un impatto globale a favore dei bambini»

di Antonietta Nembri

La Convenzione sui diritti dell’infanzia, strumento di promozione e di protezione dei diritti dell'infanzia e dell’adolescenza, ha introdotto 25 anni fa (è stata approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989) per la prima volta il concetto del bambino come titolare di diritti invece che mero oggetto di tutela e protezione; ha presentato concetti nuovi come il rispetto dell'identità del bambino, della sua privacy, della sua dignità. Ma soprattutto, la Convenzione è il primo trattato universale e multilaterale che ha stabilito diritti internazionalmente riconosciuti al bambino, vincolando gli Stati a rispettarli e a presentare regolarmente rapporti sulla rispettiva attuazione al Comitato Onu sui diritti dell’infanzia, organo di monitoraggio della Convenzione composto di personalità indipendenti di provata esperienza e fama internazionale.

Nonostante il consenso suscitato dalla Convenzione, in molte regioni del mondo i diritti dell’infanzia non vengono applicati. Spesso i bambini non hanno accesso ai servizi sanitari di base, non frequentano la scuola, sono denutriti e sono esposti a violenze. L’Unicef, che vigila in tutto il mondo per l’applicazione della Convenzione, offre il suo sostegno ai governi e alle ong locali per adottare programmi in favore dei bambini, intervenendo con oltre 150 uffici sul campo con progetti concreti per attuare i diritti dei bambini e degli adolescenti.

In occasione della Giornata internazionale dell’Infanzia Unicef presenta i dati sulla condizione dei bambini. Dal 1990 il tasso della mortalità infantile sotto i 5 anni è stato ridotto del 50% (dai 12,6 milioni del 1990 ai 6,3 milioni del 2013), ma ancora oggi la maggior parte dei decessi avviene per cause prevedibili e circa il 44% di queste morti avviene nei primi 28 giorni dalla nascita. Ancora oggi centinaia di milioni di bambini fanno affidamento su acqua che potrebbe essere contaminata. Ancora oggi il 20% dei bambini non riceve vaccinazioni, la maggior parte di loro vive nei Paesi più poveri del mondo. Grazie alle vaccinazioni dal 1988 a oggi i casi di polio nel mondo sono diminuiti di oltre il 99%. Questi sono che alcuni dati che cercano di fotografare un mondo in cui ogni giorno i diritti di milioni di bambini vengono ancora violati e quasi un bambino su quattro nei Paesi meno sviluppati è coinvolto nel lavoro minorile (si stimano in 168 milioni quelli costretti a lavorare) e dove milioni di minori subiscono discriminazioni, violenze fisiche e sessuali, abuso e incuria.

Tra i principali dati contenuti nel nuovo rapporto Unicef “La condizione dell’infanzia nel mondo – Immaginare il futuro: l’innovazione per tutti i bambini”, lanciato oggi in occasione del 25° anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza c’è anche che nel mondo il 20% più ricco di donne ha 2,7 più probabilità del 20% di donne più povere di ricevere assistenza al momento del parto. In Asia meridionale, le donne più ricche hanno quasi quattro volte più probabilità rispetto a quelle più povere.

Per quanto riguarda l’istruzione, quasi nove bambini su dieci che appartengono al 20% più ricco delle famiglie nei paesi meno sviluppati del mondo frequentano la scuola primaria – rispetto a solo circa sei bambini su dieci delle famiglie più povere. Il divario può essere drammatico anche nei paesi a medio reddito. In Nigeria, per esempio, il 94% dei bambini delle famiglie più ricche ha frequentato la scuola, contro il 34% dei bambini delle famiglie più povere. Le bambine, indipendentemente dalla ricchezza, continuano ad avere meno opportunità di studiare. Per ogni 100 ragazzi iscritti alla scuola primaria in Africa occidentale e centrale, solo 90 bambine lo sono. L'esclusione peggiora nella scuola secondaria, dove per ogni 100 ragazzi sono iscritte solo 76 ragazze.

«È necessario un intervento urgente per evitare che milioni di bambini vengano esclusi dai vantaggi dell'innovazione», dichiara l'Unicef nel nuovo rapporto: l’organizzazione, la connettività e la collaborazione possono alimentare nuove reti globali impiegando l'innovazione per raggiungere tutti i bambini.
 
Il rapporto (in inglese) è una raccolta di contributi esterni su innovazioni all'avanguardia presentate su una piattaforma interattiva che ospita le innovazioni in tutti i paesi del mondo e invita gli innovatori a mettere le proprie idee “sulla mappa”.
«L’ingiustizia è vecchia quanto l'umanità, ma lo è anche l'innovazione, che ha sempre guidato il cammino dell'umanità», ha detto il Direttore esecutivo dell'Unicef Anthony Lake. «Nel nostro mondo sempre più connesso, le soluzioni locali possono avere un impatto globale – a favore dei bambini in tutti i paesi che ancora devono affrontare disuguaglianze e ingiustizie ogni giorno. Perché l'innovazione favorisca ogni bambino, dobbiamo essere più innovativi – ripensare il nostro modo di promuovere e accendere nuove idee per risolvere i nostri problemi più antichi. Le migliori soluzioni ai nostri problemi più difficili non verranno esclusivamente dall'alto verso il basso o dalla base in su, o da un gruppo di nazioni all’altro. Verranno da nuove reti per la soluzione di problemi e dalle comunità innovative attraverso confini e settori trasversali per raggiungere i più difficili da raggiungere – e arriveranno da giovani, adolescenti e bambini stessi».

L’ultima edizione del Rapporto dell’Unicef sostiene che le innovazioni, come i sali per la reidratazione orale o alimenti terapeutici pronti per l'uso hanno contribuito a guidare un cambiamento radicale nella vita di milioni di bambini negli ultimi 25 anni – e che prodotti, processi e partnership più innovativi sono fondamentali per realizzare i diritti dei bambini più difficili da raggiungere. Il rapporto completamente digitale include contenuti multimediali e interattivi e invita i lettori a condividere le proprie idee e le innovazioni, mettendo in evidenza le innovazioni eccezionali provenienti da varie nazioni che stanno già migliorando la vita nei paesi di tutto il mondo

«Ci sono tanti giovani inventori nel mondo  – anche negli angoli più remoti  – che si sono impegnati a cambiare il mondo per i bambini», dice Bisman Deu, un ragazzo di 16 anni di Chandigarh (India), la cui invenzione di un materiale da costruzione a base di rifiuti di riso è presente nel rapporto Unicef. «Ogni nazione ha problemi diversi e ogni persona ha soluzioni diverse», ha detto Deu. «Abbiamo bisogno di scambiare le nostre esperienze,  di camminare insieme come una comunità globale per l’innovazione e mantenere la produzione di idee che possono fare la differenza».
 


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