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Il servizio civile all’estero? Fa bene al lavoro

"Giovani, lavoro e cittadinanza attiva" è il titolo della ricerca Focsiv- Censis sull'esperienza all'estero di 5mila giovani in dieci anni, le cui competenze acquisite sono state utili dal punto di vista umano e formativo: "l'88% ha più apertura mentale, il 73% ha trovato lavoro poco dopo il ritorno"

di Redazione

“I giovani in servizio civile all’estero esprimono la politica estera del nostro Paese”, è quanto afferma Luigi Bobba, Sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle politiche giovanili e al servizio civile, nel corso della presentazione della ricerca “Servizio Civile all’Estero – giovani, lavoro e cittadinanza attiva”, realizzata dal Censis per Focsiv intervistando i volontari che sono partiti negli ultimi 10 anni con la "Rete Caschi bianchi", cui aderiscono, insieme a Focsiv, Caritas Italiana, l' Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.

La ricerca ci restituisce un ritratto degli ex volontari che sembrano avere una marcia in più nella ricerca del lavoro, quasi il 70% oggi è occupato e tra questi il 73% ha trovato lavoro entro i primi 6 mesi, ma soprattutto riconoscono che l’esperienza ha consolidato in loro qualità come l’apertura mentale (87,8%) e la solidità emotiva (65,4%). Alla luce di questi dati e dell’esperienza maturata nella gestione dei volontari, Focsiv "ritiene importante che siano identificate modalità e strumenti per riconoscere le competenze sviluppate dai giovani durante il Servizio civile.È necessaria una certificazione di competenze che favorisca l’inserimento dei volontari nel mondo del lavoro, così come previsto dalla proposta di riforma recentemente presentata dal Governo chiamata Servizio civile universale".

“Il servizio civile non è soltanto un apprendistato o un tirocinio all’estero ma un laboratorio esperienziale e lavorativo", sottolinea Gianfranco Cattai, presidente Focsiv, come emerge dai riscontri dei giovani coinvolti, che confermano l’utilità della metodologia esperienziale.” Per questo motivo "sosteniamo l’approccio learning by doing, in tutte le sue proposte di impegno all’estero, quali progetti di Servizio Volontario Europeo, tirocini formativi, campi di lavoro e viaggi di conoscenza e tante altre occasioni di volontariato e servizio, rivendicandone pari dignità e importanza rispetto alla formazione formale (scolastica e universitaria). Focsiv "accoglie l’invito del sottosegretario Bobba ad immaginare con il Governo e la società civile una convention dei giovani rientrati dal Servizio civile all’estero, per valorizzare il loro ruolo nella società e restituire alla comunità la loro esperienza, perché “in tempo di crisi la cultura del dono è una risposta sia nell’ambito dell’economia sociale, che nell’economia di mercato, di cui è parte integrante e non alternativa, come si legge anche nell’enciclica di Papa Benedetto Caritas in veritate”.

Qui puoi scaricare la ricerca “Servizio Civile all’Estero – giovani, lavoro e cittadinanza attiva”


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