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Pastrocchio a Castrolibero e la Calabria non cambia verso

Doveva soffiare il vento del cambiamento in Calabria. E invece, a 4 giorni dalle elezioni, ancora non c'è l'ufficialità dei risultati: ancora non sono state validate due sezioni elettorali nel paese di Castrolibero, in provincia di Cosenza, dove il Tribunale sta verificando le incongruenze tra il registro e le preferenze. Il termine ultimo per la proclamazione di Mario Oliverio (PD) è a metà della settimana prossima. Poi sarà il caos.

di Marco Dotti

Lunedì scorso, preso da non insolito ottimismo, il presidente del consiglio Matteo Renzi si era lasciato andare a un “2-0”. Non parlava della sua Fiorentina, ma della vittoria – al netto di ¾ di astenuti  – del PD in Emilia Romagna e Calabria. Lo slogan “cambiaverso”, però, non sembra adattarsi bene a quest’ultima regione. A quattro giorni dal voto del 23 novembre scorso, infatti, i dati sulla vittoria di Mario Oliverio – vecchio lupo di un partito con cui naviga da 35 anni – pur confermati dalla logica e dai numeri, non sono ancora ufficiali.

Perché? Perché nel cuore del Terzo millennio, laddove gli iPhone non vanno a gettoni, in Calabria non si riesce a capire cosa come e per chi abbiano votato due sezioni in quel di Castrolibero, comune di 9.945 abitanti in provincia di Cosenza.

Il tanto decantato “vento del cambiamento” inizia col verso sbaglato e le verifiche a Castrolibero “sono tuttora in corso”. In sostanza: esisterebbero forti incongruenze tra il registro e le preferenze e questo a quattro giorni dalla chiusura delle urne e a altri 4 dal termine ultimo per la proclamazione ufficiale di Mario Oliverio a Presidente della Regione Calabria.

Ma non è l’unica anomalia. In Calabria il numero dei residenti e il numero degli aventi diritto al voto ha uno scarto minimo: 1.897.729 gli aventi diritto al voto, di cui 927.580 uomini e 970.149 donne suddivisi in 2.409 sezioni elettorali (fonte: Ministero dell’Interno), questo su una popolazione residente, al dicembre 2013 (dati Istat) di 1.955.964 abitanti, con uno scarto di soli 58.235 residenti non aventi diritto al voto.

Va inoltre segnalato che il dato sui residenti, costante dal 2011, in un solo mese (gennaio 2014) un aumento di 25.000 persone. 

Se si sottrae il numero degli aventi diritto al voto dal numero della popolazione residente in Calabria a dicembre 2013, il risultato è uguale a circa 58.000. Il significato di questa sottrazione è che in Calabria la popolazione da 0 a 18 anni non compiuti è pari a 58.000 persone: la situazione è quantomeno singolare, considerato che in Emilia Romagna il delta è pari a 1.000.000 su una popolazione di 4.446.000 residenti.

Se paragoniamo il numero di minori di 18 anni in Emilia con il numero di residenti, il rapporto è pari a un quarto (1/4) della popolazione totale, cioè ogni 4 residenti in Emilia Romagna 1 è minorenne. Lo stesso rapporto in Calabria è pari a un quarantesimo (1/40), tradotto in numeri significa che ogni 40 residenti in Calabria 1 è minorenne.

Strana la Calabria, che a “cambiare verso” non ci pensa proprio.

@oilforbook


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