Cooperazione & Relazioni internazionali

Una seconda Chernobyl minaccia l’Europa

Lo scorso 30 dicembre Mosca, il sito ufficiale del Ministero degli Affari esteri, ha lanciato un allarme riguardo ai rischi di una possibile catastrofe nucleare in Ucraina: il Primo Ministro ucraino Jazenjuk ha firmato un accordo con una società americana per la fornitura di combustibile nucleare per le centrali nucleari ucraine. Combustibile che, a detta degli scienziati, sarebbe incompatibile con le centrali ucraine. Si prospetta una nuova Chernobyl, dicono da Mosca

di Redazione

Lo scorso 30 dicembre Mosca, sul sito ufficiale del Ministero degli Affari esteri, ha lanciato un allarme riguardo ai rischi di una possibile catastrofe nucleare in Ucraina: il Primo Ministro ucraino Jazenjuk ha firmato un accordo con la società americana Westinghouse per quanto riguarda la fornitura di combustibile nucleare per le centrali nucleari ucraine. La società Westinghouse nel corso degli anni ha cercato di affermarsi sul mercato dei combustibili nucleari anche per i reattori di progettazione sovietica VVER-1000.

Anche se tale accordo può sembrare motivato dal desiderio di diversificare le forniture energetiche che, secondo il Premier ucraino, non dovrebbero dipendere unicamente dai produttori russi, diventa però inaccettabile per i potenziali rischi in materia di sicurezza nucleare. 

Non tutto il combustibile è uguale

Il combustibile prodotto dalla Westinghouse ha frequentemente dimostrato la sua non conformità d’utilizzo nei reattori VVER-1000. I tentativi di utilizzarlo, ad esempio, nella centrale nucleare ceca di Temelin hanno già portato in passato ad un incidente  piuttosto grave.

Ad aggravare la situazione, anche il fatto che in Ucraina tutto questo sta accadendo su uno sfondo di grande instabilità, in un ambiente in cui l’allineamento politico ha la priorità sulle esigenze della sicurezza nucleare, inoltre la capacità di rispondere a questo tipo di emergenze, nel Paese, appare molto limitata.

Non si comprende la necessità, da parte di Kiev, d’interrompere l’approvvigionamento di combustibile nucleare dalla Russia. La società statale russa per l’energia atomica Rosatom effettua con regolarità e continuità consegne di combustibile nucleare alle centrali ucraine.

Un rischio sistemico

In queste condizioni la pericolosa scelta imbastita da Kiev rappresenta una minaccia per la sicurezza e la salute non solo dei cittadini ucraini, ma anche di tutti i popoli europei. Sembra che la lezione della tragedia di Chernobyl non abbia insegnato alle autorità di Kiev alcun approccio né responsabile né scientifico sull’uso dell’energia nucleare. Di fatto, in Ucraina, la sicurezza nucleare è subordinata all’adempimento di ambizioni politiche e forse di altri “tangibili” interessi. Le ripercussioni di possibili avarie o d’incidenti con le rispettive responsabilità, ricadranno totalmente sulla leadership ucraina e sul fornitore americano.

Alla seguente dichiarazione ufficiale del Ministero degli Affari esteri della Federazione Russa, l’Ente per l’Energia Atomica ucraino “Energoatom” ha risposto che l’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell’Ucraina (ГИЯРУ) in accordo con la soluzione tecnica per l’introduzione di combustibile nucleare della società Westinghouse ha solo ammodernato l’unità  № 3 della Centrale Nucleare Sud ucraina (ЮУАЭС) di Zaporozhye. Si tratterebbe di test per l’utilizzo del nuovo combustibile americano. Secondo Energoatom: “L’introduzione del combustibile nucleare della società Westinghouse si svolge senza problemi, e in stretta conformità con le norme e i regolamenti relativi al nucleare e alla sicurezza dalle radiazioni, definite dalla legislazione ucraina” [Fonte: qui].

Una vera emergenza

Purtroppo i dati riportati dalle relazioni del 28 e del 29 dicembre del Servizio Nazionale ucraino per le Situazioni di Emergenza (ДСНС) sulla situazione nei pressi della centrale nucleare di Zaporozhye, pubblicati da Life News, indicano dei dati per nulla rassicuranti.

Relazione del 28 dicembre del Servizio Nazionale ucraino per le Situazioni di Emergenza

Sulla base di tali relazioni, infatti, il livello massimo di radiazioni nei pressi della centrale nucleare è risultato 16 volte superiore rispetto alla norma accettabile: dai 4,76 µSv/h. del 28 dicembre, ai 4,91 µSv/h. del 29.

Dettaglio della relazione del 28 dicembre

In Ucraina non tutti si sono allineati alle decisioni governative, anzi, ci sono esperti che ritengono illegale e pericoloso l’uso del combustibile americano nelle centrali nucleari ucraine [Fonte: qui].

Secondo loro, infatti, serviranno ancora molti anni per arrivare a una diversificazione del combustibile nucleare in Ucraina, e solo dopo tutta una serie di test e di adattamenti strutturali. 

Voci critiche dall'Ucraina

Tra questi"non allineati" figura il segretario esecutivo della Società Nucleare Ucraina Sergej Barbashov, ritiene che la sconsiderata e pericolosa decisione di sostituire il combustibile russo senza riflettere sulle pericolose conseguenze risponda solo a logiche politiche.

L’esperto sostiene inoltre che: “Non sono ancora stati completati tutti i test di questo combustibile nei nostri reattori, e sono necessari”; secondo le sue stime, questo processo può richiedere fino a cinque anni poiché, aggiunge: “Il carburante degli Stati Uniti non è idoneo per le nostre unità”.

Secondo il presidente del consiglio del Centro Internazionale “Energia e informatica XXI” Michail Vataghin, l’uso dei materiali della Westinghouse è pericoloso in quanto infrange il principio di “unità tecnica”, dove l’uso di componenti non-originali può compromettere il funzionamento del propulsore nel suo complesso.

Dello stesso parere anche Gheorghij Kapchinskij membro del consiglio consultivo internazionale per la sicurezza nucleare, ex capo del Dipartimento per l’energia atomica e l’industria del Consiglio dei Ministri dell’URSS: “Il reattore è una sorta di corpo di cilindro, al cui interno si trovano le barre. Tutto questo è avvolto da una singola tecnologia che per le centrali ucraine è russa. Un’intrusione di altre tecnologie in questo sistema può portare a rischi precisi, perciò difficilmente si può parlare di convenienza”.

 

Relazioni del 29 dicembre del Servizio Nazionale ucraino per le Situazioni di Emergenza

Anche le autorità della vicina autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, hanno già lanciato l’allarme: la fuoriuscita di radiazioni dalla più grande centrale nucleare ucraina (quella di Zaporozhye) potrebbe presto portare ad una “seconda Chernobyl nel centro dell’Europa.” [Fonte: qui].

Questo è ciò che ha affermato in un comunicato inviato a “Interfax” Dennis Pushilin, uno dei leader dell’autoproclamata Repubblica. Anche a questo grido d’allarme, Energoatom ha risposto assicurando che non vi è stato nessun incidente “né nucleare, né di altro tipo” e che non sussistono “conseguenze di radiazioni”.

 

Dettaglio della relazione del 29 dicembre

Pushilin ha avvertito che il rifiuto dell’Ucraina di cooperare con la Russia nel campo della tecnologia nucleare potrà portare a un’autentica catastrofe nucleare. In un prossimo futuro tali incidenti potrebbero verificarsi anche nella centrale nucleare di Khmelnitsky, anch’essa interessata nel programma di sostituzione del combustibile nucleare.

Fonte delle immagini: qui

L'autore

Eliseo Bertolasi, ricercatore associato e analista geopolitico all'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) di Roma, c’informa dei rischi di una possibile catastrofe nucleare in Ucraina.


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