Economia & Impresa sociale 

Un anno in positivo per il Distretto di economia sociale Marche Nord

Spegne la prima candelina con ottimi risultati il sodalizio realizzato da 28 organizzazioni tra cui Acli, Caritas diocesana di Fano, università, aziende, enti locali, sindacati, associazioni e cooperative del territorio pesarese. In dodici mesi sono partite iniziative per favorire l'occupazione ed è in cantiere un grande progetto europeo

di Gabriella Meroni

E' un bilancio tutto in positivo quello del primo anno di attività del Distretto di economia sociale dell’area Marche nord, Diesmn per gli addetti ai lavori, progetto che coinvolge 28 organizzazioni tra cui le Acli di Pesaro Urbino come capofila, la Caritas diocesana di Fano-Fossombrone-Caglie-Pergola, l’università, aziende, enti locali, sindacati, associazioni e cooperative. Come si legge sul sito delle Acli, obiettivo del Distretto è quello di far crescere l’economia sociale con politiche e progetti partecipati, valorizzare il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico, migliorare la qualità della vita e creare nuovi posti di lavoro. Partito a gennaio 2014, il distretto ha cercato di allargare la rete per poter rappresentare al meglio un territorio, quello pesarese, in cui si intrecciano oltre 60 enti locali, 400 mila cittadini, centinaia di associazioni, imprese e centri di ricerca. Ma anche un territorio in cui, nonostante la grande vivacità sociale ed economica, il tasso di disoccupazione è passato dal 3,5% all'8% negli ultimi sei anni.
Per questo il Distretto, il cui primissimo passo data 2013 con la stesura dell’“Agenda locale per lo sviluppo dell’economia sociale”, si è impegnato a creare progetti economicamente sostenibili nel tempo, che coinvolgano pubblico, università o enti di formazione, aziende e nonprofit, alla ricerca di ricadute occupazionali reali e durature. “Non siamo però un’agenzia di progetti – tiene a precisare il presidente delle Acli di Pesaro Urbino – il nostro è un lavoro di promozione e approfondimento scientifico dell’economia sociale. Oltrettutto siamo un incubatore di innovazione e di imprese. Alcune organizzazioni aderenti al Diesmn, per esempio”, continua il presidente, “hanno intrapreso percorsi di coworking e una cooperativa ha presentato un progetto, poi approvato, per la raccolta e il riuso di materiale informatico o proveniente dai cellulari per rimetterlo in commercio”.
Come riferisce sempre il sito delle Acli, oltre alla creazione della rete nel 2014 il distretto ha cominciato  a promuovere le sue attività e a farsi conoscere, tanto che il Governo italiano ha invitato alcuni rappresentanti del Diesmn a raccontare la loro esperienza di economia sociale durante la conferenza internazionale che si è tenuta a Roma il 17 e 18 novembre. Con il 2015 il Diesmn entra in una seconda fase: l’allargamento extraterritoriale. Grazie alla collaborazione con il Forum del Terzo settore di Rimini il Distretto si prepara a sbarcare in Emilia Romagna, collegando due regioni che hanno normative diverse ma che insieme possono accedere con una corsia preferenziale ai bandi europei per i finanziamenti diretti per la Macroregione adriatica iocnica, che comprende tutte le nazioni che si affacciano su questo mare.


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