Cooperazione & Relazioni internazionali

Sprechi alimentari, la Francia pensa ad una legge

L’Assemblea Nazionale a Parigi discute oggi una proposta di 60 deputati di tutti gli schieramenti, per destinare gli invenduti alimentari a fini umanitari

di Redazione

Oggi a Parigi l’Assemblea Nazionale deve pronunciarsi sull’utilizzazione dei prodotti alimentari invenduti a fini umanitari.  La scorsa estate  60 parlamentari francesi di tutti gli schieramenti politici, guidati dal deputato UMP du Nord Jean-Pierre Decool, hanno depositato una proposta di legge per lottare contro lo spreco alimentare, da loro qualificato   «il flagello della nostra società dei consumi». La proposta vuole  rendere  obbligatorio il dono da parte di ipermercati  di più di 1000 metri quadrati di prodotti alimentari non venduti e ancora consumabili ad associazioni caritative.

Una settimana fa la commissione per gli affari economici dell’Assemblea Nazionale ha stabilito con legge  che il governo dovrà consegnare al Parlamento «entro sei mesi dalla promulgazione della  presente legge,   un rapporto basato su misure concrete e corredato di proposte legislative, per lottare contro lo spreco alimentare».

Nell’esposizione dei motivi della proposta di legge dei 60 deputati  si dice che «lo spreco alimentare è di anno in anno più grave  nel mondo. Secondo la FAO un terzo degli alimenti prodotti per il consumo umano è perduto o sprecato. Per quanto riguarda la Francia in  media i francesi gettano 20 chili di rifiuti alimentari ogni anno, di cui 7 chili di prodotti non consumati».

E «dal momento che un  ipermercato produce da solo 197 tonnellate di rifiuti all’anno, sembra naturale avvalersi del contributo dei professionisti della grande distribuzione. Disponendo di una logistica e di uno stock importanti, gli ipermercati possono praticare il dono alimentare più facilmente dei privati ».

La Commissione per gli affari economici dell’Assemblea Nazionale ha sollevato diverse riserve riguardo alle misure per la  distribuzione. Nel suo “rapport sur la proposition de loi” (rapporto sulla proposta di legge) si parla di «effetti perversi» del «dono obbligato»: «se i supermercati hanno l’obbligo di donare, scaricheranno la responsabilità sulle associazioni, che non hanno i mezzi materiali per distruggere tonnellate di derrate inutilizzabili e rischiano di arrivare alla saturazione».

La commissione ha anche contestato la fissazione di un obbligo  di dono dal momento che per i piccoli esercizi il costo associato all’obbligo del dono può essere oneroso, se la logistica dello stabilimento non lo può supportare.

Il rapporto sottolinea che oltre il 30% dei doni alimentari in Francia proviene da GMS (Grandes et Moyennes Surfaces= supermercati e ipermercati), il che equivale a 120 milioni di pasti distribuiti ogni anno.

Se oggi non verrà presa nessuna decisione su misure concrete il dibattito verrà riproposto a fine marzo.  Guillaume Garot, ex ministro dell’agroalimentare  e deputato della Mayenne dovrà presentare in questa data le conclusioni di una missione sullo spreco alimentare che il Primo Ministro francese  Manuel Valls gli ha affidato. 

Foto: Chris Hondros Getty Images


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