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Cooperazione & Relazioni internazionali

Iacomini (Unicef): apriamo gli occhi sull’emergenza umanitaria in Libia

Per Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia in Libia c’è una grave emergenza umanitaria e in un suo intervento online invita la comunità internazionale ad aprire gli occhi o «sarà di nuovo troppo tardi»

di Redazione

Su quanto sta accadendo in Libia interviene Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia che in un articolo su IlRottamatore.it scrive a chiare lettere: «Lo voglio dire allora prima delle tv di tutto il mondo, prima che parta un intervento militare o scoppi la pace: in Libia c’è una grave emergenza umanitaria, apriamo gli occhi o sarà di nuovo troppo tardi».
Nel suo intervento sul web il portavoce Unicef ricorda che già nel giugno scorso il rappresentante dell’Unicef in Iraq, Marzio Babille, aveva ammonito la comunità internazionale in merito alle efferatezze dell’Isis che erano «quattro volte più numerose che nei precedenti nove mesi» con il rischio di una disintegrazione del Medio Oriente di cui anche l'Europa avrebbe pagato le conseguenze.

«La velocità impressionante delle azioni dell’Is – scrive ancora il portavoce Unicef – mi fa pensare allo scorso luglio quando per primi come Unicef denunciammo l’avanzata del califfato in Iraq sconvolti dalla notizia che 700 civili appartenenti alla minoranza turcomanna sciita, tra cui bambini, donne e vecchi, erano stati massacrati dai jihadisti dello Stato islamico nel villaggio di Beshir, nel nord dell'Iraq».

«Stessa sorte è toccata in questi mesi a centinaia di bimbi yazidi, cristiani e di altre minoranze trucidati, crocifissi, sepolti vivi dalla furia di uomini che continuano nel frattempo a stuprare centinaia di bambine e a rapirne altrettante di tutte le etnie a loro avverse. Quelle yazide scampate a mesi di torture sessuali oggi sono rifugiate in Kurdistan e raccontano ai nostri operatori, con odio e freddezza, le loro vite distrutte e calpestate da chi vuole sistematicamente calpestare ogni forma di diritti umani per affermare il proprio credo violento. A chi mi domanda in queste ore quale è la situazione umanitaria dei bambini in Libia rispondo tristemente che non ho dati sicuri».

Nella foto Getty Images un campo profughi in Libia


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