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In tutte le città una via dedicata a Luis Braille

E' la richiesta che l'Unione italiana ciechi e ipovedenti rivolge a Piero Fassino, presidente dell'ANCI in occasione della Giornata nazionale del linguaggio Braille che si celebra sabato. Il sistema di lettura a rilievo aiuta più di trenta milioni di ciechi nel mondo

di Redazione

«Vorremmo che in ogni città e in ogni paese d’Italia ci fosse una via o una piazza dedicata a Louis Braille, per ricordare a tutti la genialità di quest'uomo – anche lui cieco, sin dall'età di 3 anni per un'incidente nel laboratorio del padre – passato alla storia come "colui che vinse il buio indicando ai ciechi le vie della cultura"», afferma il Presidente nazionale dell’Unione Mario Barbuto.

«Louis Braille – continua Barbuto – è stato autore di un’autentica rivoluzione sociale, che ha avuto benefici e incalcolabili effetti su milioni di persone non vedenti in tutto il mondo, consentendo, non a singole personalità di ciechi, ma a tutti i privi di vista, di avviare il faticoso processo di riscatto morale, civile, sociale e culturale. Noi tutti continuiamo a manifestare infinita gratitudine a questo cieco che, deve considerarsi tra i geniali benefattori dell'umanità».

La Giornata nazionale del Braille è una ricorrenza volta a sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti.

Numerose sono le iniziative promosse dalle sezioni provinciali e regionali dell’Unione in tutta Italia. Ricordiamo il convegno organizzato dal Club del Braille a Trieste, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, del Presidente Nazionale Mario Barbuto e del Presidente Onorario Tommaso Daniele, oltre a Pedro Zurita, già Segretario Generale dell’Unione Mondiale dei Ciechi e Guido Dell’Acqua, della Direzione Generale per lo Studente, l'Integrazione e la Partecipazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.


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