Welfare & Lavoro

Uscire dalla grave emarginazione: Parigi si ispira a Emmaüs Défi

Il comune di Parigi ha lanciato un piano quinquennale per sostenere l'uscita dalla grave emarginazione che si ispira al metodo adottato da Emmaüs Défi, realtà nata dal movimento fondato dall'Abbé Pierre, che offre opportunità di reinserimento ai senza dimora

di Antonietta Nembri

Come risolvere il problema dei senza dimora e della grave emarginazione? A Parigi il comune ha annunciato di volersi impegnare e per farlo si ispira al metodo ideato da Emmaüs Défi per l’inserimento sociale delle persone che vivono in strada.

La notizia è riportata dal quotidiano online LaCroix.com e ricorda come l’Ile de France da sola ospita la metà dei senza dimora di tutta la Francia. Ora il comune della capitale francese ha firmato un patto che ha l’obiettivo di ridurre sensibilmente il numero degli homeless da qui al 2020. Un’urgenza che ha visto lo scorso dicembre il 115 (il numero francese per le emergenze) riceve 800 richieste d’emergenza, ma solo la metà di queste hanno potuto essere accolte in un alloggio.

Pur non avendo affrontato il tema dei fondi economici necessari per rendere effettivo questo piano nel presentare il progetto sono stati presentati dei dati e delle cifre che richiederanno un impegno economico da parte dell’amministrazione comunale di Parigi. Si è parlato infatti della realizzazione di 1800 posti di residenza sociale o di pensioni familiari, l’organizzazione di 3mila "rendez-vous des droits" (punti di incontro sui diritti) o ancora il raddoppio dei ristoranti solidali (a oggi ne esistono sei).

Quello che però viene sottolineato è proprio il cambio di metodo che la sindaca socialista di Parigi, Anne Hidalgo, ha scelto: prendere a modello le sperimentazioni lanciate nell’ultimo anno da Emmaüs Défi che nel 2012 aveva dato vita a “Convergence”, un dispositivo sperimentale per affrontare contemporaneamente tutte le difficoltà incontrate da senza dimora: dall’alloggio alla salute passando per l’inserimento professionale. Emmaüs Défi è una realtà nata dall’esperienza del movimento fondato dall’Abbé Pierre con l’obiettivo proprio di lottare contro il fenomeno della grave esclusione e dar vita a delle soluzioni per chi riesce a emergere dalla vita di strada.  Due anni fa per esempio aveva dato vita a “Connexions solidaires” che metteva a disposizione degli emarginati la possibilità di connettersi alla rete per cercare lavoro a tariffe agevolate.
Lo scorso anno 110 homeless hanno potuto uscire dalla loro condizione di emarginazione ed essere accompagnati verso un impiego.

Ora il sindaco di Parigi si è impegnata a integrare 300 persone in più ogni anno così che si arrivi a 1500 persone entro il 2020, termine del progetto.

Sophie Roche, incaricata di elaborare il Patto a Emmaüs Défi, interpellata da LaCroix.com ha osservato che «Sarà proprio lavorando insieme che troveremo soluzioni stabili e definitive per evitare che le persone ritornino in strada». I clochard parigini avranno un referente unico, un operatore sociale che li accompagnerà lungo tutto il percorso. Le attività degli operatori sociali saranno supervisionate dal momento che esistono zone grigie non monitorate che rischiano di essere dimenticate

Già quest’anno prenderà il via un piano per far uscire dagli hotel 200 famiglie non sono riuscite a trovare un’altra soluzione da oltre cinque anni. Infine, nel quadro del piano triennale annunciato dal governo saranno creati 13mila posti alternativi agli hotel.

Foto: Getty Images


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