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Immigrati promossi in italiano

Secondo le cifre ufficiali del ministero dell'Interno, negli ultimi 5 anni quasi mezzo milione di stranieri hanno sostenuto il test di lingua necessario a ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo. E otto su dieci l'hanno superato

di Gabriella Meroni

Stranieri in Italia promossi in italiano. Sono positivi i risultati ottenuti nei test di conoscenza della lingua italiana sostenuti dal 2010 al febbraio 2015 da oltre 480mila persone che hanno richiesto online di sottoporsi alla prova, il cui superamento è essenziale per ottenere  il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. Il ministero dell'Interno ha infatti reso noto che  su 483.473 stranieri che hanno sostenuto l'esame, l'hanno superato in 386.280, ovvero otto su dieci, mentre il restante 20 per cento non risulta averlo superato, per un totale di 97.193. Le domande di sottoporsi al test, in realtà, sono state molte di più, ben 693.017; gli esaminandi convocati sono stati  650.351 in 416 sedi attrezzate in tutta Italia, prevalentemente presso le prefetture. Di questi, gli assenti giustificati sono stati 105.245, gli assenti ingiustificati 33.481, mentre i non ammessi risultano complessivamente 1.123.

La prefettura più impegnata è stata Milano con 59.666 convocazioni, seguita da Roma, Brescia, Bologna, Bergamo e Firenze. Curiosi i dati relativi ai più bravi e agli "scarsi" regione per regione: secondo i dati elaborati dalla Direzione centrale per le politiche dell’immigrazione e dell’asilo e dall’Ufficio VI del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, risulta infatti che il più alto tasso di ammessi si è registrato in Campania, dove ha superato l'esame il 91 per cento dei candidati, seguita dalla Calabria con l'88 per cento; maluccio invece nelle Marche, dove il 31 per cento è stato respinto, seguita da Friuli e Abruzzo rispettivamente con il 25 e 24 per cento di bocciati. Ma niente paura, informa il ministero: se l'esito del test è negativo, lo straniero può ripetere la prova effettuando un’altra richiesta telematica. Nel frattempo, conviene ripassare.


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