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Economia & Impresa sociale 

«Il Papa ci ha dato la spinta per cambiare»

Dopo l'intervento di Bergoglio di fronte alla platea dei cooperatori di Confcooperative parla Giuseppe Guerini, portavoce dell'Alleanza delle coop sociali e numero uno di Federsolidarietà

di Stefano Arduini

«Un discorso straordinario, commovente, ma anche forte, un richiamo al cambiamento che non possiamo non ascoltare», è questa la prima reazione del presidente dell’Alleanza delle cooperative sociali, Giuseppe Guerini, al discorso di Papa Francesco di fronte a 7mila cooperatori di Confcooperative tenuto sabato.

Cosa l’ha sorpresa di più?
Questo è un Papa che conosce davvero i temi dell’economia sociale. Da una parte ci dice che un’impresa cooperativa deve crescere davvero in modo cooperativo. Quindi ci dice di non rinunciare alla nostra natura, di non farci abbindolare da falsi miti o modelli estranei. Ma dall’altra che per fare il bene comune, il denaro serve, ci dice di investire, di investire bene. In altre parole ci mostra un percorso che dobbiamo seguire. Per noi cooperatori la presenza di questo Papa è un’occasione unica.

Un’occasione anche per non ripetere certi errori e il riferimento naturale è la 29 Giugno. Non crede?
È così. Dobbiamo inventarci un nuovo modello, che non ammetta stipendi da 600 euro per i piani bassi e da 6/8mila euro per i dirigenti. Dobbiamo reinventare il mutualismo ed essere coerenti con questo stile di vita e di lavoro.

Il Papa vi dice esplicitamente che dovete contrastare chi prostituisce il proprio nome di cooperativa. Siete pronti?
Su questo punto dobbiamo essere duri e definitivi. Se c’è da allontanare una realtà che non lavora secondo i canoni giusti, lo dobbiamo fare senza esitazioni. In gioco non c’è solo la dignità del lavoro, c’è la dignità dell’essere cooperatori e dell’essere cooperativa. Una dignità, e questo è un invito che faccio a tutto il nostro mondo, che ha un valore inestimabile


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