Welfare & Lavoro

Fuga dalle grandi imprese: +20% lavoratori nei campi al Nord

Le assunzioni nel nord industriale d'Italia sono salite del 20,2%, lo sottolinea la Coldiretti per la quale «Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea sia per chi vuole intraprendere con idee innovative».

di Redazione

È una vera e propria inversione del cammino intrapreso dagli italiani a cavallo tra XIX e XX secolo quello che appare guardando i dati che parlano del calo degli occupati nelle grandi imprese cui corrisponde un aumento dei lavoratori nei campi dove le assunzioni, in particolare nel nord industriale, sono cresciute addirittura del 20,2% nel quarto trimestre del 2014.

Ad affermarlo la Coldiretti che commenta così i dati Istat sul calo dell’occupazione nelle grandi imprese a dicembre 2014. «Il balzo nelle assunzioni di lavoratori agricoli nel settentrione è la punta dell’iceberg di una tendenza positiva che ha portato a un aumento del 7,1 per cento degli occupati dipendenti ed indipendenti in agricoltura su scala nazionale», sottolinea la Coldiretti. «Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea sia per chi vuole intraprendere con idee innovative».

A dimostrazione di questo il fatto che nell’ultimo trimestre del 2014 le imprese agricole condotte da giovani con meno di 35 anni sono salite a 49.871 con un aumento dell’ 1,5% dal punto di vista congiunturale, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere.

«La crescita occupazionale nell’agricoltura italiana è stata favorita dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali delle attività connesse a quella agricola come la trasformazione dei prodotti, il settore dell'agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy fino ai mercati degli agricoltori di Campagna Amica o l’agriturismo», conclude la Coldiretti.

Foto Getty Images


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