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Quanto donano gli italiani? 75 euro la donazione media individuale

Da oggi in edicola il nuovo numero di Vita. Nel servizio di copertina un'inchiesta completa che rivela, per la prima volta, il dato sulla generosità italiana incrociando i tanti dati a disposizione

di Gabriella Meroni

Quanto donano gli italiani? Era una domanda a cui nessuno sapeva rispondere. La generosità degli italiani è sempre stata una nebulosa dai contorni confusi. Attraverso l’inchiesta sul numero del Magazine in edicola, incrociando tanti dati a disposizione, siamo arrivati a una cifra molto vicina al dato reale. Più alta di quanto presunto. Meno alta rispetto ad altri Paesi.

Tutte le donazioni sono state suddivise in tre macro segmenti: le donazioni individuali, le donazioni private e le offerte alle parrocchie.

La dimensione delle prime due categorie è tratta dal Censimento Istat 2013 (dati 2011).

Sul dato delle donazioni individuali, Istat evidenzia, nel totale di 4,8 miliardi, alcune ottime performance, come quelle della cooperazione internazionale che raccoglie 597 milioni o delle associazioni sportive che arrivano a 922 milioni (dati 2011). Se la donazione media individuale negli Stati Uniti è di 753 dollari e in UK di 162 sterline, in Italia siamo a 75 euro.

All'interno delle donazioni private c'è anche la realtà delle aziende solidali. Secondo il Rapporto nazionale Swg per l’Osservatorio Socialis di Errepi Comunicazione sull’impegno sociale delle aziende italiane, ben il 73% investe in responsabilità sociale, destinando circa 1 miliardo (dati 2013). Non tutte queste risorse sono rivolte però alla filantropia: gran parte infatti viene investito per il welfare aziendale o in iniziative volte a ridurre gli sprechi e migliorare l’impatto ambientale, mentre solo il 38% va a cause di solidarietà esterne e il 24% per sostenere iniziative artistiche o culturali. La cifra per questi due ultimi obiettivi dalle aziende italiane sarebbe di circa 570 milioni, cui vanno aggiunti i circa 150-200 milioni annui investiti in solidarietà dalle Fondazioni d’impresa (dati Sodalitas-Altis-Fondazione Agnelli 2009).

La cifra sulle offerte alle chiese è invece ricavato da Vita facendo media sui bilanci di un campione di parrocchie. Secondo un esperto contabile di una grande diocesi del Nord Italia, infatti, le entrate medie annuali da contributi di privati di una parrocchia italiana si attestano intorno ai 100mila euro, che moltiplicati per le 26mila censite dalla Cei dà l’idea di quanto gli italiani siano generosi con le chiese del territorio (molte, tra l’altro, pubblicano online i propri bilanci). Praticamente impossibile, invece, sapere quanto “incassano” le altre 38mila chiese non parrocchiali.

C'è poi il grande mondo dei lasciti testamentari. Che racchiude una cifra enorme ma solo potenziale. Il calcolo è stato realizzato sul valore economico dei patrimoni potenzialmente oggetto di lasciti a istituzioni non profit nel periodo 2004-2020, valore stimato in circa 105 miliardi, con riferimento all’intero Paese, di cui circa 23 miliardi relativi alla sola Lombardia. Il tesoretto che la Fondazione Cariplo ha stimato poteva essere messo a disposizione, tra 2004 e 2015, di organizzazioni di beneficenza indicate nei testamenti delle 198mila famiglie italiane estinte senza lasciare eredi è di 67 miliardi. I valori economici complessivi si riferiscono ai patrimoni di circa 340mila famiglie senza eredi.

Questi dati, aggiornati all’inflazione, portano a presumere una cifra di 12 miliardi.

A commentare le cifre, all’interno del servizio, il fiscalista Antonio Cuonzo e il sottosegretario al Welfare, Luigi Bobba

 

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