Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Social Forum, il grido di Tunisi

Presentati i due slogan: “I popoli di tutto il mondo uniti per la libertà, l’uguaglianza, la giustizia sociale e la pace" e "In solidarietà con il popolo tunisino e tutte le vittime del terrorismo, contro ogni forma di oppressione”. Attese oltre 4mila organizzazioni sociali

di Giada Frana

“I popoli del mondo uniti contro il terrorismo”: sarà questa la parola d’ordine che aprirà la 13esima edizione del Forum Sociale Mondiale, che si svolgerà a Tunisi fino al 28 marzo. Il programma originale prevedeva una marcia di apertura dal Teatro municipale in Avenue Bourguiba alla Piazza dei diritti dell’uomo, ma in seguito all’attentato dello scorso 18 marzo al museo del Bardo, gli organizzatori hanno voluto rendere omaggio alle vittime del terribile atto e gridare il loro no al terrorismo.

La cerimonia d’apertura dell’edizione 2015 consisterà dunque in una marcia da Piazza Bab Saadoun al museo del Bardo, marcia accompagnata dagli slogan “I popoli di tutto il mondo uniti per la libertà, l’uguaglianza, la giustizia sociale e la pace. In solidarietà con il popolo tunisino e tutte le vittime del terrorismo, contro ogni forma di oppressione”. “Tutte le delegazioni hanno confermato la loro partecipazione alle attività programmate – spiegano gli organizzatori -, senza apportare nessuna modifica. Ciò riflette l’impatto della solidarietà effettiva dei militanti no global con la Tunisia ed il suo popolo e con le famiglie delle vittime”.

4.336 le organizzazioni partecipanti all’evento, per un totale di 1.076 attività presentate da 118 Paesi: in testa la Tunisia, con 1.112 organizzazioni e 731 attività proposte, seguita dall’Algeria (825 associazioni per 170 attività) e dal Marocco (509 organizzazioni e 206 attività). L’Italia si piazza all’ottavo posto, con 70 associazioni e 80 attività proposte.

“Le forze oscurantiste non rappresentano né il popolo tunisino né la Rivoluzione – hanno sottolineato gli organizzatori, riferendosi a quanto accaduto al Bardo -. Condanniamo fortemente questo crimine. Siamo determinati a resistere e a fare avanzare il processo democratico”. La Tunisia già nel marzo 2013 aveva ospitato l’evento, accogliendo circa 70mila militanti di diverse associazioni e 5 mila organizzazioni, da 170 nazioni. Se nel 2013 la Tunisia era stata scelta poiché da lì era partita la scintilla della cosiddetta primavera araba, quest’anno la preferenza è ricaduta di nuovo su di essa in quanto modello di transizione democratica riuscita “nonostante caratterizzata dall’assenza di una visione politica chiara e dal tentativo di escludere la società civile e le opposizioni”, soprattutto grazie ad una società civile forte e sempre in prima linea, “capace di cambiare il corso degli eventi in modo pacifico e presentando valide alternative”.

Giustizia sociale e fiscale saranno gli argomenti maggiormente al centro dell’attenzione, ma non mancheranno anche i temi ambientali. Per quanto riguarda i dibattiti proposti dalle associazioni tunisine, si concentreranno soprattutto sulla lotta contro la violenza economica e fisica e l’uguaglianza tra uomini e donne. Tra le novità di quest’edizione, “la tavola della controversia”, attività quotidiana nella quale, attraverso diverse conferenze, degli specialisti affronteranno tematiche economiche e politiche presentando tesi e antitesi e il fatto che le attività e i laboratori si terranno per 4 giorni consecutivi e non più tre: solitamente l’ultima giornata era consacrata interamente alla chiusura e alle assemblee generali. Domani, oltre alla marcia di apertura, l’appuntamento è alle 11 per un’assemblea dei giovani e un’assemblea delle donne.

Il programma del Forum Sociale Mondiale è disponibile sul sito www.fsm.org.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA