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Economia & Impresa sociale 

La scelta di Tim: donerà tutto alle charity

Il successore di Steve Jobs, che non ha figli, darà i 780 milioni di dollari del patrimonio personale al non profit. Unica eccezione un fondo destinato al nipote, per permettergli di studiare

di Gabriella Meroni

Ha un patrimonio personale di oltre 780 milioni di dollari (120 liquidi e 665 in azioni Apple) ma sta per privarsene completamente per donarli alle charity. È quanto ha annunciato il numero uno di Apple Tim Cook, che evidentemente ha fatto propria la mission dell'azienda fondata da Steve Jobs: non innanzitutto fare soldi, ma cambiare il mondo. Mentre però il predecessore non aveva mai reso pubbliche le proprie donazioni – tanto da alimentare leggende sul suo essere un tantino parsimonioso, per così dire – Cook ha deciso di svelare apertamente le proprie intenzioni confidandole alla rivista Fortune. "Conserverò solo quanto basta per garantire una buona istruzione a mio nipote, che oggi ha 10 anni", ha aggiunto il super manager, che è anche un attivista del movimento gay e non ha figli. "Ho già cominciato a donare senza fare pubblicità", ha aggiunto, "ma d'ora in avanti voglio dedicarmi alla filantropia in modo sistematico".

Le donazioni pubbliche di Cook di cui è stata trovata traccia riguardano alcune organizzazioni per i diritti degli omosessuali attive in Alabama, Arkansas e Mississippi, il Robert F. Kennedy Center for Justice & Human Rights e Red, l'associazione fondata da Bono a favore dei malati di Aids. Cook ha anche favorito l'introduzione di programmi di charity matching in Apple e finanziato gli ospedali che hanno sede nei pressi del quartier generale dell'azienda.


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