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Cooperazione & Relazioni internazionali

Isis, Italia propone all’Onu un contingente di Caschi blu a difesa del patrimonio artistico

La Camera approva un ordine del giorno che segue un'interrogazione a firma di vari parlamentari guidati da Rampi (Pd) e appoggiata dal ministro Franceschini. "Pensiamo a nuclei specializzati dell'Arma dei carabinieri che agiscano con l'esercito"

di Redazione

"Mai più distruzioni come quelle viste a Mosul e a Ninive, ma anche in Siria, Afganistan e in Libia. L'Italia, finalmente, sarà in prima fila per guidare una forza internazionale a difesa del Patrimonio dell'umanità”, sono le parole del deputato del Pd Roberto Rampi, che ha presentato, insieme a un gruppo di deputati delle commissioni Cultura, Difesa, Esteri, un Ordine del giorno approvato il 31 marzo 2015 dall’Assemblea della Camera che era stato preceduto da un'interrogazione parlamentare (vedi testo in coda).

La proposta, fatta propria nei giorni scorsi anche dal Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, si concretizza con "l'impegno, all'interno del provvedimento anti terrorismo, a lavorare alla costituzione di appositi contingenti multinazionali di personale, operanti sotto l’egida delle organizzazioni internazionali per la sicurezza, da impiegare in attività di tutela del patrimonio artistico e culturale, e nel contrasto del traffico di opere d’arte finalizzato al finanziamento delle azioni di matrice terroristica internazionale", spiega Rampi. "Si ritiene di affidare al personale dell’Arma dei carabinieri, in virtù dell’altissima specializzazione dei propri reparti di settore, la responsabilità dei relativi “nuclei”, che dovranno agire in stretta simbiosi con i complessi minori delle brigate dell’Esercito dedicati alla protezione e messa in sicurezza dei beni culturali storici, artistici ed archeologici presenti nei territori di intervento delle Forze Armate nelle missioni internazionali di pace e di stabilizzazione”.

Se la priorità nei confronti dell'Isis e dei fondamentalismo è naturalmente quella di evitare l'uccisione di ulteriori vite umane, "difendere il Patrimonio che abbiamo in custodia per il futuro delle nostre civiltà per le prossime generazioni è anch'essa una misura concreta contro il terrorismo", sottolinea il deputato del Pd, "sia sul piano culturale, visto che questi simboli sono per i terroristi uno strumento di propaganda, sia su quello economico, poiché dal traffico di opere d'arte ricavano entrante per finanziare la loro attività criminale".


Nota: qui sotto il testo dell'interrogazione parlamentare presentata il 16 marzo 2015

Al Presidente del Consiglio dei Ministri al Ministro della difesa, al Ministrro degli Affari Esteri, al Ministro dei Beni Culturali per sapere premesso che: sempre più spesso, nel corso degli eventi bellici che devastano popoli e nazioni si verificano attacchi al patrimonio storico ed artistico; nel corso di questi attacchi siti archeologici e musei vengono distrutti in maniera sistematica o depredati di pezzi importanti vengono destinati al traffico illecito del mercato clandestino di opere arte, nei cui proventi il terrorismo di matrice internazionale trova un’importante fonte di autofinanziamento; l’Unesco, ha ripetutamente rivolto i propri appelli alla Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aia dopo la distruzione da parte dell'Isis di reperti archeologici di inestimabile valore, gli ultimi dei quali nella zona di Mosul in Iraq hanno suscitato una ondata di indignazione nel mondo intero, denunciando come queste devastazioni siano una forma di pulizia culturale e una distruzione illecita del patrimonio che colpisce le identità delle diverse comunità, nonché una strategia del terrore per destabilizzare e manipolare la popolazioni; anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Unite Ban Ki-moon, che ha definito le azioni dei jihadisti contro il patrimonio storico-artistico come un ''crimine di guerra'' ha esortato la comunità internazionale ad intervenire per mettere fine alle azioni mirate a distruggere il patrimonio artistico e archeologico; negli ultimi giorni i miliziani dell'Is hanno dato alle fiamme circa diecimila libri antichi della città di Mosul, distrutto le statue conservate nel museo di Mosul e le città archeologiche di Nimrud e Hatra senza che nessuno abbia reagito, ed altri episodi si segnalano in Iraq, Siria, con rischi anche per la Libia; le nostre Forze armate hanno maturato, nel corso dell’ultradecennale esperienza nelle missioni internazionali di pace e di stabilizzazione, un’indiscussa esperienza e una non comune capacità di interoperabilità nelle strutture sociali e organizzative dei paesi in conflitto; il Multinational Civil MIlitary Cooperation Group (CIMIC), reparto multinazionale della NATO a guida italiana, è specializzato nella proiezione di unità di specialisti nel soccorso e nella ricostruzione di aree sconvolte da conflitti e che presiede all'interazione tra le forze militari e le componenti civili presenti nelle aree di crisi; le Forze armate italiane, e l’Arma dei Carabinieri in particolare, annoverano tra le proprie file Unità altamente specializzate alla tutela dei beni artistici e culturale ed al contrasto del traffico illecito di opere arte; numerose sono le missioni archeologiche italiane che sono intervenute e intervengono in aree colpite dalle guerre, che stanno formando le strutture di quei Paesi nella tutela dei beni culturali, che sono in grado di dare supporto ad interventi mirati di messa insicurezza, tutela, e di lotta al traffico illecito di reperti e beni artistici; quali azioni il Governo italiano possa e intenda intraprendere a tutela di questo patrimonio dell’umanità; se intenda prevedere, già nel prossimo provvedimento di proroga delle missioni internazionali di pace, la presenza, nell’ambito del contingente italiano e del CIMIC Group in particolare, di operatori dei reparti specializzati per la tutela dei bei artistici e culturali, anche appartenenti alle Forze di polizia ad ordinamento civile, al fine di porre in essere ogni utile azione – in stretta cooperazione con le autorità civili dei Paesi di intervento – per garantire, come chiesto dall’ONU e dall’UNESCO, la messa in sicurezza dei beni storici, culturali, artistici ed archeologici messi a repentaglio dalla furia distruttrice dell’Is e per contrastare il consistente traffico illecito di opere d’arte diretto a finanziarie le attività terroristiche di matrice internazionale; Se intende favorire – nell’ambito dei decreti legislativi correttivi discendenti dalla legge 244 del 2012, recante la revisione dello strumento militare nazionale – la costituzione – all’interno delle Forze Armate – di complessi minori specializzati nella protezione e messa in sicurezza dei beni culturali, storici, artistici ed archeologici presenti nei territori di intervento delle Forze armate nelle missioni internazionali di pace e di stabilizzazione.

Relatori: Rampi, Scanu, Amendola, Coscia, Manzi, Malisani, Ascani, Raciti, Quartapelle, Mauri, Narduolo, Ghizzoni, Giorgis


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