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Cecile Kyenge: “Sui migranti l’Europa deve uscire dall’impasse politica”

Oggi l'eurodeputata del PD, Cécile Kyenge, ha presentato alla stampa l'agenda del Parlamento europeo sull'immigrazione nel Mediterraneo. "Sarà l'inizio di un lungo lavoro che porterà entro la fine del 2015 ad un pacchetto di proposte tese a dare nuovo impulso all’Unione Europea".

di Redazione

"Sui migranti l'Europa si trova in un'impasse politica. Serve una gestione olistica, che attui il principio di solidarietà tra Stati, ripartisca le responsabilità in modo equo, e ponga il valore della vita e dei diritti fondamentali al centro dei processi". Così Cecile Kyenge, eurodeputata del PD, si è espressa oggi al Parlamento europeo durante l'annuncio di un rapporto d'iniziativa della Commissione Libe sull'immigrazione nel Mediterraneo su cui l'ex ministro per l'Integrazione e la co-relatrice del rapporto, Roberta Metsola (del PPE) lavoreranno per fare adottare un pacchetto di proposte teso a dare un nuovo impulso alle politiche migratorie europee.

“Oltre 5 mila persone hanno raggiunto le coste italiane in meno di due giorni", ha ricordato Kyenge, "mentre altrettante migliaia si trovano in queste ore in mare aperto. Con l’approssimarsi dell’estate i numeri sono inevitabilmente destinati ad aumentare”.

"Detto questo, mi rifiuto di definire di definire "crisi" l'arrivo di 250mila migranti su una comunità di 500milioni abitanti, in Paesi tra i più industrializzati del mondo. Occorre uscire dalla logica emergenziale e settoriale che fino ad oggi non ha permesso di affrontare globalmente il fenomeno", ha detto Kyenge.

Il rapporto verrà strutturato attorno ad otto punti principali, tra cui il rispetto della persona e dei suoi diritti fondamentali, in particolare per quanto riguarda i migranti irregolari costretti alle pericolose traversate del mare e al loro trattamento in fase di soccorso e identificazione; una più grandi solidarietà verso i Paesi UE maggiormente esposti ai flussi migratori; il rafforzamento anche sotto il profilo legislativo Ue della ricerca e salvataggio in mare; la lotta contro la criminalità organizzata; una semplificazione dei canali delle migrazioni legali; la collaborazione con i Paesi terzi; e un'inchiesta su come vengono spesi i fondi dalla Direzione Generale Affari interni della Commissione europea e come migliorare il loro utilizzo.

“Basta con le iniziative isolate lasciate alla mera volontà degli Stati Membri", ha insistito l’europarlamentare. "Serve un’effettiva politica comune europea dell’immigrazione e dell’asilo. Le operazione di ricerca e salvataggio devono impegnare tutti gli Stati Membri, non lasciando più sola l’Italia e gli Stati che si affacciano sul Mediterraneo. È Inaccettabile che il Mediterraneo sia considerato alla stregua di un cimitero.

L’ex ministro si è anche detta in favore di un’operazione analoga all’italiana Mare Nostrum, ma gestita a livello europeo, come richiesto nelle scorse settimane anche dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati.

Leggi anche l'intervista rilasciata da Kyenge a Vita.it


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