Welfare & Lavoro

Al Jazeera: grazie siciliani, la vera accoglienza la fa la gente

All'indomani del più tragico naufragio del Mediterraneo, l'emittente araba fa un viaggio nell'isola porta d'Europa per i migranti. E mentre definisce lo Stato «impreparato» elogia la capacità del territorio e delle associazioni di mobilitarsi in nome della solidarietà

di Gabriella Meroni

Grazie Sicilia. E' questo il succo di un articolo che Al Jazeera dedica alla rete di solidarietà realizzata sul territorio dell'isola dall'iniziativa della gente e della società civile a favore dei migranti. Più di 170.000 persone sono arrivate sulle coste italiane lo scorso anno – si nota nel testo – e i volontari locali stanno cercando di assicurare accoglienza ai chi è in fuga da guerre, povertà e instabilità politica in Africa e Medio Oriente. L'articolo, uscito poche ore dopo la tragedia del barcone che si è rovesciato trascinando con sè 700 persone, cita in particolare AccoglieRete, un'organizzazione fondata nel 2013 a Siracusa per aiutare i minori non accompagnati che arrivano in Sicilia. «L'isola ha una lunga storia di  emigrazione a causa di problemi economici e di corruzione politica», sottolinea Al Jazeera, sottolineando come secondo i dati della Commissione europea il Pil pro capite della Sicilia sia di 16.826 euro contro una media Ue di 25.700, e il tasso di disoccupazione sia arrivato al 14 per cento, tra i più alti in Italia.
«In questi tempi difficili, tuttavia, alcuni siciliani hanno fatto un passo in avanti per senso di dovere civico e per riempire le falle di uno Stato impreparato», prosegue l'articolo, che intervista una dei fondatori di AccoglieRete, avvocato Carla Trommino, 38 anni, che ha rinunciato ai progetti di trasferirsi a Londra per occuparsi di accoglienza di minori non accompagnati (circa 4000 quelli arrivati nel 2014). AccoglieRete mette a disposizione dei giudici minorili un elenco di 120 tutori legali volontari che si affiancano ai minori non accompagnati per aiutarli ad accedere ai servii sanitari, ai documenti e in generale in tutte le procedure burocratiche necessarie. Ma non solo. I volontari di AccoglieRete promuovono un processo di inclusione sociale e integrazione anche mettendosi in gioco personalmente, ospitando i giovani migranti nelle loro case per il fine settimana e organizzando varie attività sociali. Alcuni hanno addirittura deciso di diventare genitori affidatari. "La nostra risposta a questa crisi è quella di avere un rapporto personale con i migranti", ha spiegato Trommino. I risultati, secondo quanto riportato, sono stati notevoli. Prima che iniziasse l'attività di AccoglieRete, circa il 60 per cento dei minori ospiti dei centri riusciva a far perdere le proprie tracce, oggi la percentuale è scesa al 20 per cento.


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