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Veneto, spiragli di ripresa per il Servizio civile regionale?

Intervista all'assessore alle Politiche sociali Davide Bendinelli alla luce dei crediti del privato sociale verso l'amministrazione, che riguardano due anni di arretrati: "Il bilancio è stato approvato, una volta pubblicato sarà possibile normalizzare la situazione", indica. Agli enti che stanno pensando a uno stop dei nuovi invii chiede di "avviare i giovani dato che la situazione è in via di definizione"

di Daniele Biella

Giorni caldi per il servizio civile regionale in Veneto. Nelle scorse settimane il Csev, Coordinamento spontaneo degli enti e dei volontari, aveva lanciato un appello per far emergere la preoccupante situazione in cui versano buona parte di loro a causa del ritardo – che arriva fino a due anni – dei pagamenti nei loro confronti da parte dell'amministrazione comunale. A questo proposito Vita.it ha raggiunto l'assessore alle Politiche sociali, Davide Bendinelli, in scadenza di mandato date le prossime elezioni regionali del 31 maggio prossimo.

Gli enti di servizio civile regionale si trovano ad affrontare ritardi nei pagamenti di un tempo di due anni e con un ammontare, secondo i loro calcoli, che arriva a 700mila euro. Questo ritardo a cosa è dovuto, nello specifico? Si esaurisce esclusivamente nella questione bilancio o è dato da altri fattori, data la lunga attesa dei pagamenti?
L’ammontare corretto è al momento di circa 250.000 €, visto che il bando attualmente attivo non si è
concluso e quindi non è possibile liquidare dato che l’esperienza di servizio civile regionale non è terminata. Il ritardo è dovuto a problemi di cassa connessi al ritardo nell’approvazione del Bilancio, trasversali in tutti gli ambiti; coscienti della situazione che si sta creando si è provveduto urgentemente a liquidare 70.000€ (cassa attualmente disponibile) dando priorità agli Enti che attendono ancora il saldo del finanziamento relativo al bando conclusosi ancora a giugno 2014. Una volta pubblicato il bilancio sarà possibile effettuare ulteriori liquidazioni tali da permettere una “normalizzazione” della situazione.

Nell'ultimo incontro che avete fatto si è parlato di una prossima soluzione positiva? Se sì, quale e in che tempi?
Confidiamo che l’approvazione del bilancio porti quanto prima ad un’implementazione di cassa che ci
consenta di liquidare tutte le posizioni sospese.

Viene riportato che ad alcuni enti sono stati erogati fondi arretrati, ad altri no. In base a quale criterio è stata compiuta tale scelta?
Sono stati saldati dapprima gli Enti pubblici (ULSS Comuni Università) in quanto gli importi sono esigui
(sono finanziati dalla Regione per il 60% contro il 90% conferito al privato) e la cassa disponibile era
insufficiente per un impegno maggiore; ciò non significa che si privilegia l’ente pubblico a quello privato,
anzi, faccio presente che l’80% degli Enti finanziati dalla Regione sono del privato sociale (cooperative,
onlus, ODV,…)

Il Veneto è una delle prime Regioni ad avere istituito il Servizio civile regionale, ed è considerato fin dal suo inizio un fiore all'occhiello. Non pensa che l'attuale situazione di difficoltà necessiti di maggiore investimento da parte della Regione, considerando il periodo di crisi economica e di prospettive per molti giovani, e dato che il servizio civile secondo ogni statistica e ricerca è un fondamentale viàtico formativo e di esperienza pre-lavorativa?
La Regione del Veneto e l’Assessorato ai servizi sociali, in particolare, ha già dimostrato il suo impegno
istituendo un apposito ufficio preposto proprio alla gestione dei fondi ministeriali, quest’anno implementati. Grazie a questo incremento, con l’ultimo bando, oltre il doppio del numero dei ragazzi impiegati l’anno precedente inizieranno l’attività entro settembre prossimo venturo. Altro segnale significativo è il mantenimento del fondo di 700.000 euro del servizio civile regionale previsto in meno della metà delle regioni italiane, fondo che, se ce ne saranno le possibilità, potrà anche essere incrementato nel corso dell’anno.

Con le condizioni attuali, senza uno sbocco positivo a breve per i fondi arretrati, alcuni enti del Csev
hanno comunicato che alla data del 4 maggio 2015, alla partenza del prossimo scaglione, non riusciranno
ad avviare i giovani già selezionati, causando disagi verso gli stessi ragazzi e ragazze e nei servizi a cui
sono destinati. Prevedete di potere scongiurare tale prospettiva? In che modo?

Pur comprendendo perfettamente lo stato in cui gli Enti si trovano, si chiede loro di avviare il prossimo 4
maggio i giovani selezionati perché, come detto precedentemente, la situazione relativa alle liquidazioni è
in via di definizione.


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