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Csv, Tabò: «Servono norme uniformi per tutta Italia»

Il presidente del coordinamento nazionale interviene dopo il commissariamento del Centro di servizi di Vicenza: «Una vicenda tutta da decifrare, ma il sistema del Csv deve cambiare». L'intervista

di Redazione

La ristrutturazione della nuova sede, l’assunzione dell’ex presidente Maria Rita Dal Molin in qualità di coordinatore oltre a una serie di altre contestazioni amministrative hanno portato il Co.ge della Consulta veneta presieduta da Silvana Bortolami (espressione della Fondazione Cassa di Risparmio Padova e Rovigo) a commissariare i l Centro di Servizi per il Volontariato affidato dal 2009 all’associazione di secondo livello Volontariato in rete, il cui presidente è Marco Gianesini dell’Avis di Schio. Dal Csv è già partito il ricorso al Tar. «Una vicenda dai contorni ancora da chiarire», spiega a Vita.it Stefano Tabò, dal 2011 e per il secondo mandato presidente di Csv net (il coordinamento che rappresenta oltre il 95% dei 74 Centri di Servizio per il Volontariato, istituiti in Italia grazie alla legge n. 266 del 1991).

Quanto è frequente il commissariamento di un Csv?
Sotto la mia gestione non è mai accaduto, è la prima volta. Anche perché abbiamo un protocollo d’intesa siglato con la rete dei Comitati di gestione che di fatto prevede che prima di arrivare al commissariamento ci sia un confronto con il nostro network, in modo da cercare soluzione ad eventuali problemi. Un iter che in questo caso non è stato attivato.

Lei conosce personalmente Dal Molin e Gianesini?
Sì, certo. Csv net però non è un organo di controllo. Mi auguro che sappiano dimostrare le loro ragioni, ma non entro nel merito. Mi limito ad osservare che i rilievi partono dal 2010 e arrivano al 2014. Quindi coprono diverse annualità già visionati e approvati dall’assemblea dei soci, dai revisori dei conti e certificati a bilancio con la supervisione anche di membri del Co.Ge

Insomma un caso stano, questo?
Anche perché l’ente gestore stava andando a scadenza, davvero non riesco a darmi una spiegazione.

Vede qualche legame con le elezioni di fine mese, Vicenza è la città del candidato del Pd Alessandra Moretti?
E chi lo sa? Ripeto: non alcun elemento per contestualizzare questa vicenda.

Csv net assumerà qualche iniziativa a proposito?
Ci muoveremo lungo due direttive. Da una parte sul piano legislativo. Chiederemo che nel dibattito sulla riforma del Terzo settore si introduca una regolamentazione univoca per tutti i centri di servizio sul volontariato in modo da uniformare procedure e criteri di controllo. Ma una nuova legge da sola non sarebbe sufficiente. Occorre che gli stessi Csv si autoregolamentino in modo da favorire il processo. Proprio a questo tema dedicheremo l’assemblea di giugno.  


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