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Nepal: nuovo terremoto, l’emergenza continua

Un nuovo terremoto ha colpito il Paese, due settimane dopo il sisma devastante che aveva ucciso più di 8 mila persone e distrutto oltre l'80% delle abitazioni nelle zone colpite. Continua l'emergenza

di Redazione

Si era conclusa ieri la raccolta fondi via sms di Agire, l’Agenzia Italiana di Risposta alle Emergenze, registrando una somma di 400 mila euro, circa un terzo di quanto raccolto fino ad ora dalla campagna di fundraising globale dell’Agenzia che continua e che, la scorsa settimana ha toccato il milione di euro. Ma l'emergenza in Nepal non è finita.

L’epicentro del nuovo terremoto è stato registrato vicino al paese di Namche Bazar, nei pressi del Monte Everest. Secondo l’istituto geologico statunitense sarebbe un sisma di magnitudo 7.4. L’ultima scossa è stata sentita fino a Delhi in India e a Dhaka, in Bangladesh.

Fortunatamente la profondità del sisma (10km) ne ha attutito parzialmente l’impatto, ma sono comunque stati colpiti 31 distretti dei 75 in cui è suddiviso il territorio nepalese.

I morti accertati sono al momento in cui scriviamo 29, ma il numero cresce di ora in ora. 1600 i feriti secondo le prime stime. Molte case già danneggiate sono collassate su se stesse e si teme che lo sciame sismico possa continuare, provocando ulteriori danni.

Luca Guerneri, responsabile emergenze di Terre des Hommes, raggiunto al telefono subito dopo la scossa ha detto: “la scossa è stata fortissima. Io sono a Kathmandu, siamo in strada adesso, continua a muoversi tutto qui, ma nella zona che vedo io non sembra ci siano stati grossi danni. Nelle zone di montagna, nelle quali stiamo già lavorando, le case prima inagibili sono crollate tutte. Le scosse di assestamento non sembrano fermarsi e al momento non è sicuro stare dentro gli edifici. Abbiamo avuto davvero paura, stiamo lontano dalle strutture pericolanti che potrebbero crollare. Speriamo bene!”

Il Direttore di SOS Villaggi dei Bambini in Nepal, Shankar Pradhananga, fa sapere che: “Abbiamo sentito forti scosse a Kathmandu. La gente si è precipitata fuori dalle case. Abbiamo contattato tutte le nostre postazioni, i nostri Villaggi SOS, i Campi di Primo Soccorso, gli Spazi a Misura Bambino. Fortunatamente tutti i bambini, le Mamme SOS e i collaboratori sono al sicuro. Nel Villaggio SOS di Bharatpur ci sono stati alcuni danni ma lievi: una delle nostre Case SOS e la scuola evidenziano crepe ma fortunatamente non c’è nessun ferito. La situazione è di nuovo drammatica per la paura che di nuovo spinge la gente a fuggire”

Agire non è ancora riuscita a raggiungere gli operatori delle organizzazioni del network di AGIRE al lavoro nelle località più remote della Kathmandu Valley, perché i collegamenti telefonici in questa fase sono più difficili. Si teme che i danni in queste zone siano molto più ingenti che nella capitale, dove comunque si sono registrati numerosi nuovi crolli e sono in corso operazioni di soccorso per estrarre altre vittime dalle macerie.

La situazione umanitaria nel paese, già molto compromessa, è purtroppo destinata a peggiorare, non solo per i danni che lo sciame sismico può causare ma anche per le conseguenze psicologiche e la reiterazione dei traumi nella popolazione già duramente colpita. Alle 530 mila case distrutte o gravemente danneggiate, ai 587 centri di salute inagibili, alle oltre 1300 scuole fuori uso, si dovranno aggiungere altri numeri. Cresceranno le vittime (già oltre 8000), i feriti (più di 14 mila) e i rischi di epidemie.

Gli operatori umanitari delle 7 organizzazioni del network di AGIRE attive in Nepal, continuano a lavorare. E all’aumentare dei bisogni umanitari aumenta anche la necessità di un aiuto da parte di tutti.

 

 Qui tutti i canali per poter aiutare.

Foto: Omar Havana/Getty Images


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