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Progetto Arca invita i milanesi a donare pannolini e sapone per i profughi

Non conosce soste l'emergenza profughi a Milano, da inizio anno accolti nelle strutture del comune, tra cui via Aldini gestita da Progetto Arca 6.200 persone. Da domani, sabato 16 maggio, si potranno donare prodotti per l'igiene personale e per l'infanzia

di Antonietta Nembri

È un’emergenza continua quella che si registra a Milano sul fronte profughi. Nelle ultime settimane sono arrivate nuove ondate di persone in fuga dai loro Paesi martoriati. E anche per chi gestisce l’accoglienza le necessità sono diventate più urgenti. Proprio per questo motivo Fondazione Progetto Arca che in queste settimane sta continuando ad accogliere nelle due strutture di via Aldini e via Mambretti i profughi che “sbarcano” nel capoluogo lombardo lancia un nuovo appello alla generosità dei milanesi.

Memore della solidarietà che molti cittadini lo scorso anno avevano manifestato lo scorso anno nel pieno dell’emergenza per i profughi siriani Progetto Arca rinnova il suo appello a chi può dare una mano all’accoglienza donando abiti e prodotti necessari per la sopravvivenza. In particolare le richieste più urgenti riguardano: pannolini e salviette igieniche, omogeneizzati e succhi di frutta per i bambini. E ancora: lenzuola singole e prodotti per l’igiene personale (spazzolini e dentifrici, bagnodoccia e shampoo, assorbenti igienici).

«Dall’inizio del 2015 abbiamo accolto nel centro di via Aldini, e recentemente anche nel centro di via Mambretti, un totale di 2.500 profughi, provenienti prevalentemente da Eritrea, Somalia, Siria e Palestina. Persone che si vanno a sommare ai 26mila profughi in gran parte siriani arrivati, accolti e ripartiti verso il nord Europa nel 2014», spiega Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca.
Nella giornata di oggi, venerdì 15 maggio nei due centri risultano presenti un totale 404 persone, 298 in via Aldini, gli altri al centro di via Mambretti. «Se lo scorso anno avevamo un 80% di siriani, oggi la maggioranza è rappresentata dagli eritrei e dai somali, solo un 20% è rappresentato da siriani e palestinesi», illustra Fabio Pasiani di Progetto Arca che confida «siamo preoccupati per i nuovi arrivi. Solo ieri sono state messe in salvo 2.200 persone, prima o poi molti di loro inizieranno il loro viaggio verso nord e approderanno a Milano». Nella foto (archivio Progetto Arca) apertura l'accoglienza dello scorso anno dei profuhi siriani

Progetto Arca opera su più fronti nell’accoglienza dei profughi gestendo i due centri di accoglienza in zona Quarto Oggiaro, mettendo in campo un’unità mobile in Porta Venezia dove interviene a sostegno della comunità eritrea che lì si raduna, «facciamo anche mediazione culturale e da mediatori per evitare le tensioni che si erano registrate con gli abitanti della zona», continua Fabio Pasiani. Un altro fronte resta quello del sostegno con distribuzione di pasti e acqua quanti giungono in Stazione Centrale.

«Ogni giorno conosciamo, accogliamo e ci confrontiamo con uomini, donne e bambini, famiglie e singoli, che ci chiedono solo un posto sicuro e temporaneo dove potersi riparare e difendere, in vista di un nuovo viaggio o un nuovo programma di vita. Sono persone spaventate e affaticate, ma ancora speranzose in un futuro incerto tutto da ricostruire» conclude Alberto Sinigallia. «Un abito o un sapone sono per tutti noi semplici oggetti che, donati a loro, si trasformano in un grande gesto di solidarietà che li aiuterà non solo nella cura del fisico ma anche dell’anima, permettendo loro di riacquisire una dignità che altri, nel loro viaggio fin qui, hanno tentato di calpestare». Chi volesse contribuire con un aiuto concreto ai profughi accolti, la raccolta dei prodotti è aperta da domani, sabato 16 maggio, al centro di via Aldini 74/a (zona Quarto Oggiaro) nella fascia oraria 15-19.

Nel complesso, da inizio anno a Milano sono transitati e sono stati accolti nelle strutture del Comune, tra cui via Aldini, 6.200 profughi. Più di 60mila dal 18 ottobre 2013.


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