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Violenza in famiglia? Dillo con una faccina

Una ong svedese ha creato un intero set di emoticon per permettere ai giovanissimi di esprimere il proprio disagio senza usare parole. Dai pensieri suicidi agli abusi sessuali, dalle botte all'alcol, c'è una faccina per urlare ogni problema

di Gabriella Meroni

Gli emoji, chi non li usa? Quelle faccine che esprimono emozioni diverse, dalla gioia alla rabbia alla delusione, sono ormai entrate nel linguaggio comune dei messaggi via smartphone o web. Un repertorio utilizzato soprattutto dai giovanissimi, che ne fanno largo uso per esperimere le proprie emozioni. E pensando alla facilità di comunicazione di questi strumenti, più immediati delle parole, la ong svedese Bris  ha creato degli emoji speciali dedicati agli abusi su bambini e adolescenti, proprio per indurre questi ultimi a parlare di eventuali problemi di violenza domestica.

Si chiamano proprio Abused Emojis, si scaricano dall’app store e rappresentano sentimenti negativi derivanti da percosse, abusi sessuali, atti di autolesionismo, disistima, pensieri suicidi. «Abbiamo pensato di dotare i giovanissimi di uno strumento che permettesse loro di parlare senza usare le parole», hanno dichiarato i responsabili di Bris. «È ancora presto per capire se la cosa funzionerà, ma come persone che hanno a cuore il benessere dei bambini non potevamo evitare di offrire loro ulteriori messi per far sentire la loro voce».


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