Welfare & Lavoro

È in Italia il primo GP di carrozzine elettriche

Si corre oggi in provincia di Varese il primo Gran Premio delle carrozzine elettriche. L'idea è di Michele Sanguine, 30 anni, un ragazzo con la distrofia di Duchenne: «Guidiamo sempre, tutto il giorno, da quando siamo bambini: è un'occasione per divertirci e non parlare solo di malattia»

di Sara De Carli

Si corre oggi pomeriggio in Italia il primo Gran Prix al mondo delle carrozzine elettriche. Ad avere l’idea è stato Michele Sanguine, 30 anni, di Gallarate (VA) affetto da distrofia muscolare di Duchenne. «Guido una carrozzina da quando avevo 9 anni. Guidiamo la sedia sempre, tutto il giorno: per andare in bagno, per andare a fare una passeggiata, per andare alla macchina, siamo esperti guidatori. Mi piace guidare, fin da quando sono piccolo e poi volevo creare un’occasione di divertimento puro, un'attività a cui tutti i ragazzi con distrofia di Duchenne potessero partecipare: abbiamo poche occasioni di divertirci, di stare insieme senza parlare di cose che riguardano la malattia».

All’appello hanno risposto in 13, dieci dei quali con la distrofia di Duchenne. Solo quattro persone sono già conoscenti di Michele: «all'interno del progetto ho coinvolto tutte le associazioni che si occupano di distrofia muscolare, come la Uildm, TELETHON, Paren Project e il Centro Dino Ferrari. Ci hanno aiutato a fare pubblicità e a trovare i ragazzi che partecipassero». La competizione partirà alle ore 14, al Kartodromo di Cassano Magnago, con un giro di prova e gara individuale in carrozzina a cronometro.

«Ho studiato giurisprudenza, ho fatto teatro e radio amatoriale e sono il fondatore della www.dmdentertainment.it» racconta Michele. «Èaras un’organizzazione che non riguarda la ricerca e non si occupa di distrofia muscolare di Duchenne in quanto “malattia”, ma solo di intrattenimento. Riguarda l’aspetto artistico, spiritoso, allegro, divertente di una persona con la Duchenne. DMD Entertainment è una specie di “palcoscenico web”, un’occasione per esibirsi attraverso foto e video inviati dai partecipanti, ad esempio cantare una canzone, fare un'imitazione, recitare una poesia. È il tentativo di costruire un “villaggio vacanza virtuale”, dove noi Duchenne possiamo incontrarci e divertirci».


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