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Web accessibile? Per l’Unione ciechi si può fare di meglio

Alla vigilia dell'incontro dei 28 ministri delle telecomunicazioni della Ue l'appello di Uici e European Blind Union per non escludere le App dall'accessibilità per i non vedenti: «Usiamo gli smartphone come tutti gli altri abbiamo bisogno di accedere agli stessi contenuti online»

di Antonietta Nembri

Domani, venerdì 12 giugno, è il giorno fissato dai 28 ministri delle telecomunicazioni per incontrarsi a Bruxelles e discutere sulla direttiva per l’accessibilità dei siti web degli enti pubblici (qui la relazione allo stato dei lavori – in inglese).

Un incontro che suscita una certa preoccupazione da parte dei rappresentanti delle persone con disabilità visiva che in una nota scrivono: «Ci preoccupa che i governi dell'Ue siano pronti a ridurre drasticamente il campo di applicazione della proposta di direttiva»

Il fatto è che – ricorda l’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – la portata delle esclusioni in esame è ampia. «Se le proposte andranno avanti, le applicazioni (app), che oggi sono di gran lunga la modalità più comune con cui le persone accedono ai servizi e ai contenuti online, potrebbero essere escluse dal campo di applicazione» ma soprattutto «Potrebbero essere esclusi anche i documenti scaricabili e i governi stanno inoltre valutando l’esclusione di "collezioni digitali nel settore della cultura, social media e altri contenuti di terze parti incorporati nei siti web degli enti pubblici "».

L’Uici con l’Unione Europea dei Ciechi (European Blind Union – Ebu), l'organizzazione che rappresenta gli interessi di 30 milioni di cittadini europei non vedenti e ipovedenti, fa appello ai ministri affinché respingano tali proposte. «Usiamo gli smartphone come tutti gli altri, usiamo le app per accedere alle informazioni e ai servizi online. Abbiamo bisogno di accedere agli stessi contenuti online e servizi online che tutti danno per scontati» dicono con forza le due organizzazioni.

Con la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (Uncrpd), gli Stati membri si sono impegnati a garantire alle persone con disabilità la parità di accesso alle informazioni. L'Unione europea e la maggior parte degli Stati membri – si ricorda – hanno ratificato la Convenzione, ma le proposte che saranno discusse venerdì sono totalmente in contrasto con le disposizioni di legge vincolanti stabilite dalla Convenzione stessa.

«Sollecitiamo i ministri a riconoscere che oggi la maggior parte delle persone accedono regolarmente ai contenuti tramite dispositivi mobili e che le app stanno rapidamente diventando, per tutti, la via preferita per accedere a tali contenuti» scrivono nel loro appello Uici ed Ebu. «Le app sono il modo più semplice per accedere ai servizi e alle informazioni, anche per i non vedenti. Non possiamo accettare di rimanere esclusi dall’accesso al web a mezzo cellulare e dalle app. Sollecitiamo quindi tutti i 28 ministri che parteciperanno al Consiglio Telecomunicazioni del 12 giugno a opporsi alle limitazioni e a sostenere il nostro diritto alla parità di accesso alle informazioni e ai servizi online».


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