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Con le matrici ecologiche l’inclusione diventa reale

Anffas presenta oggi i risultati di un progetto che ha lavorato sugli strumenti per costruire progetti di vita flessibili, inclusivi, di cui è possibile misurare l'efficacia. Un software che può essere utilizzato per tutte le persone con disabilità, in Italia oltre 4 milioni

di Redazione

La persona al centro, progetto individuale, progetto di vita: espressioni che hanno da anni cambiato il lessico di chi si occupa di disabilità, ma che – quindici anni dopo la legge 328/2000 e nove dopo la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità – non sempre trovano piena attuazione nella realtà.

Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, presenta oggi i risultati di un progetto di ricerca volto a individuare gli strumenti migliori per scrivere un progetto individuale che comprenda non solo la valutazione di funzionamento e dei bisogni secondo i più avanzati criteri ma anche i desideri e le aspettative delle persone stesse, rispondendo in questo modo al diritto delle persone con disabilità di vedere realizzato il proprio progetto di vita, volto a garantire inclusione sociale e qualità di vita.

I risultati del progetto “Strumenti verso l’inclusione sociale: matrici ecologiche e progetto individuale di vita per adulti con disabilità intellettive e dello sviluppo”, realizzata con il contributo del Fondo per l’Associazionismo (ex lege 383/2000) del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, saranno presentati oggi a Roma, presso il Grand Hotel Palatino. Durato un anno, il progetto ha visto la partecipazione di 23 strutture associative Anffas, 23 case manager e di 1.300 persone con disabilità intellettive e/o evolutive e loro famiglie ed operatori di 13 Regioni italiane. Anffas si è avvalsa del contributo di esponenti della Ghent University e dell’Universitat de Barcelona, oltre che dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia e dell’Università degli Studi di Milano. Lo strumento però può essere utilizzato per la generalità delle persone con disabilità che, secondo le ultime stime del Censis, sono oltre 4 milioni.

Il progetto ha infatti dato evidenza scientifica alle matrici ecologiche e dei sostegni per la predisposizione del progetto globale di vita, un innovativo sistema. Attraverso il software “matrici” è possibile progettare in maniera flessibile servizi e sostegni per le persone con disabilità che, partendo dalla valutazione del funzionamento e dei bisogni attraverso gli strumenti più avanzati (ICD10, ICF, Scale SIS, POS) e dalla raccolta dei desideri e delle aspettative delle persone stesse, sono mirati al miglioramento della qualità della vita. Un’altra caratteristica importante è iln fatto che, con questi strumenti, gli esiti delle azioni inserite nel piano individuale possono essere nel tempo monitorati e verificati. In questa prospettiva assumono un ruolo centrale la figura del case manager e il budget di progetto, che alloca le risorse necessarie alla concreta realizzazione del progetto stesso.

La sperimentazione realizzata ha consentito sia di avviare percorsi innovativi di valutazione e progettazione, misurando l’efficacia dell’utilizzo degli stessi strumenti e della figura del case manager sulla progettazione individuale, sia di raccogliere ed analizzare, per la prima volta nel nostro Paese in misura così ampia, preziosissimi dati ed informazioni in merito alle condizioni di vita delle persone con disabilità, in particolare intellettiva e/o relazionale, ed ai fattori che maggiormente influiscono sulla loro qualità di vita.

I risultati sono raccolti in un volume che sarà distribuito nel corso dell’evento, insieme alle raccomandazioni saranno rivolte ai decisori politici ed istituzionali. «Con il progetto “Strumenti per l’Inclusione Sociale” siamo riusciti finalmente a costruire un sistema che si presta a colmare in modo davvero significativo la carenza di strumenti adeguati a rendere concreti i diritti sanciti dalle norme, cosa che rappresenta uno dei principali problemi per le persone con disabilità e le loro famiglie nel nostro Paese, contribuendo anche a quanto previsto dalla linea 1 del Programma biennale d’azione per la disabilità in relazione alla revisione del sistema di accertamento della disabilità per il quale esiste un gruppo di lavoro in seno all’Osservatorio Nazionale per la condizione delle persone con disabilità istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali», ha detto Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas Onlus in apertura dell’evento.

«Al tempo stesso, il progetto ci ha consentito di raccogliere una miniera di dati ed informazioni cui potremo attingere da qui ai prossimi anni per avere indicazioni concrete sugli aspetti sui quali puntare, a livello scientifico, educativo-riabilitativo, sociale, istituzionale e politico per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. La palla passa ora alle Istituzioni, che sono garanti della tutela dei diritti e del processo di presa in carico di tutti i cittadini e che speriamo sappiano fare tesoro ed attivarsi in maniera concreta affinché quanto da noi realizzato possa realmente rappresentare una chiave di volta per l’inclusione sociale e la qualità di vita di tutte le persone con disabilità nel nostro Paese», ha concluso il presidente.